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Rimedi per le cicatrici da acne: il microneedling

Le cicatrici causate dall’acne sul viso e le striglie (tipologia di smagliatura)  presenti sul corpo costituiscono oggi una grande sfida per l’estetista, dal momento che sono disponibili po­che cure realmente efficaci. Non è ancora stata presentata una terapia standard da applicare. Dato che si tratta, per la maggior parte dei casi, di pazienti giovani, tali “difetti” costituiscono un problema non solo estetico, ma anche psicologi­co. Tali problematiche intaccano il benessere dei pazienti incontrati per il nostro studio relativo all’aspetto fisico.

Risultano essere necessarie misure riduttive contro le cicatrici, sempre più richieste dai pa­zienti. Vi sono metodi diversi per affrontare il problema delle cicatrici derivanti dall’acne. Tra i metodi utilizzati da più lungo tempo vi sono il Dermabrasio, il trattamento laser resurfacing o altri peeling profondi che sfruttano ad esempio l’acido trieloracetico. Attualmente il trattamen­to al laser in forma frazionata risulta ottenere un comprovato rinnovamento. Tutti i metodi sono generalmente complessi nei procedimenti. Inoltre, per poter ottenere un buon risultato, è necessaria una fase più o meno lunga di cica­trizzazione a seconda del tipo e della potenza del trattamento. Ciò vale anche per la nuova e molto elogiata terapia laser frazionata.

Il Microneedling, un metodo relativamente nuovo per il trattamento delle cicatrici causate dall’acne, si presenta come una vera alternativa. Si tratta di un metodo efficace e minimamente invasivo con cui possiamo ottenere, seguendo la nostra prassi, ottimi risultati per quanto riguarda il trattamento e la riduzione delle cicatrici cau­sate dall’acne. Lo strumento utilizzato per il Microneedling è un apparecchio manuale costituito da una moltitudine di micro aghi che presentano, a seconda del tipo, varie lunghezze e quindi una profon­dità di penetrazione diversa nella cute.

Le pun­ture minime nella cute fino alla zona del derma papillare portano ad una guarigione controllata della ferita nel derma sottostante. La penetrazio­ne stimola il normale processo di guarigione e la produzione di collagene da parte del corpo, così come la genesi di nuovo tessuto. La cute viene perciò danneggiata soltanto in modo minimo. Il procedimento non può essere paragonato a quello in cui si utilizzano aghi di tipo cavo (ca­nute), dal momento che mediante la smussatu­ra delle canute non si giunge a una puntura, ma ad un taglio.

 La ferita superficiale è quindi più visibile. Mediante la rimarginazione della ferita nel canale della puntura, il rischio di infezione post trattamento è trascurabile grazie alla cor­retta disinfezione della cute, da eseguire prima del trattamento. Come reazione indiretta sulle microlesioni vengono liberati fibroblasti, fattori di crescita e sostanze messaggere che agiscono chimicamente sulle cellule divise per favorire la rimarginazione e ne attivano il metabolismo.

 Vie­ne inoltre stimolata la produzione di componenti di matrice extracellulare (ECM), come collageno, elastina e acido ialuronico. Tale pro­cesso di sintesi del collageno è anche noto come Collagen Induction Therapy (CIT). La liberazione di fattori di crescita (ad es. VEGF), che avviene grazie al trattamento, induce un’angiogenesi. L’aumentata irrorazione sanguigna della zona trattata che ne risulta porta a un miglio­re approvvigionamento di sostanze nutritive e provvede, inoltre, a creare condizioni ottimali per una rigenerazione della pelle.

I componenti denominati CIT più l’angioge­nesi creano un meccanismo di riparazione e por­tano a un rafforzamento prolungato e alla mo­dulazione del vaso. L’ angiogenesi descritta non può essere ottenuta con altre terapie che combattano le cicatrici derivanti dall’acne. Un trat­tamento resurfacing al laser CO2, ad esempio, impedisce tale meccanismo mediante una sorta di “saldatura” uniforme del vaso. Un migliora­mento si ottiene soltanto con la diminuzione del collageno. Con un trattamento ripetuto, tale pro­cedimento può risultare molto vantaggioso.

 Un meccanismo di riparazione, come è necessario nel caso di cicatrici, può essere indotto però in misura ridotta. Il laser a Erbium dimostra di avere più vantaggi rispetto al laser CO2 dal momento che sono coinvolti meno vasi. Ha tuttavia poco effetto sulle cicatrici derivanti dall’acne, dato che la diminuzione desiderata (che richiede al pazien­te ura continuazione della terapia) spesso man­ca.

In confronto al laser, il Microneedling è superiore sia dal punto di vista applicativo che dei costi. Il Microneedling è adatto in particolare nel caso di piccole cicatrici a spigolo vivo chiamate anche “ice-pick”. Tali cicatrici si riscontrano spes­so come conseguenza di acne di media intensità. Già al secondo trattamento è possibile osservare che la parte trattata si è rafforzata rispetto al primo trattamento. Ciò è causato dall’angioge­nesi indotta summenzionata. Per ottenere buoni risultati sono necessarie tre o quattro sedute in un periodo di tempo che va dalle quattro alle sei settimane.

Il trattamento avviene median­te rullaggi ripetuti in tutte le direzioni sull’area anestetizzata, precedentemente trattata con una pomata anestetizzante. Si tratta di numerose punture puntiformi che hanno una profondità compresa tra 1,0 mm e 1,5 mm. Come reazione indiretta della cute si creano moderati eritemi che scompaiono completamente già du­rante il secondo giorno dal termine del tratta­mento. Il paziente trattato può tornare alla vita normale già dal giorno successivo, con un cerot­to sull’area trattata. Per quanto riguarda il trattamento da utilizzare a casa, vi è inoltre un rullo con aghi più corti che il paziente può utilizzare quotidianamente per stimolare ulteriormente la cute e senza il rischio di provocare ferite.

 Me­diante l’agopuntura si ottiene una stimolazione elettrica della cute attraverso impulsi nervosi che portano alla cicatrizzazione della ferita. Già dopo il primo trattamento da parte del medico, i pazienti dichiarano molto presto di avere una cute migliore e sentono come se questa si riempisse dall’interno. Il profilo diventa più liscio e più sodo. I difetti nella struttura si distendono.

II Microneedling può essere utilizzato per il trattamento di striglie sul corpo. In questo caso non bisogna aspettarsi drastici miglioramenti dopo solo pochi tratta­menti. In mancanza di terapie alternative adatte prevediamo anche in questo caso risultati accettabili con cicli di terapia più numerosi e più lunghi.