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Smagliature: si curano con la biodermogenesi

 Le smagliature rappresentano un vero incubo estetico per molte donne, per essere precisi 18 milioni solo in Italia, ma nel nostro Paese tali lesioni della pelle affliggono anche 8 milioni di uomini. Ora c’è una nuova possibilità di cura: la biodermogenesi. Si tratta di un sistema non invasivo, delicato, che mutua da una tecnica che deriva dallo sport: quando un atleta subisce un danno ai tessuti, a causa di uno strappo muscolare, si procede con questa terapia che tende a rinsaldarli.

Lo stesso principio è stato applicato dunque al tessuto cutaneo. Le smagliature infatti, si manifestano quando il corpo sviluppa un rapido cambiamento: è quello che avviene ad esempio in gravidanza, ma anche nell’adolescenza, (le classiche smagliature di “crescita” ndr). Anche un cambiamento del volume muscolare (per uno sportivo in intenso allenamento) o di peso, a causa di una dieta dimagrante possono provocare smagliature.

Questo perché la pelle ha perso la sua elasticità, in seguito alla rottura delle fibre elastiche del derma. Ecco allora che con questa nuova tecnica, la biodermogenesi, queste vere e proprie cicatrici indelebili si possono curare, trattando con dei campi magnetici ed onde quadre il tessuto cutaneo lesionato! Questa metodica è stata illustrata nel corso del”Roma International Estetica. Fiera dell’estetica e del Benessere” presentando i risultati di uno studio condotto dall’Università di Pisa e coordinati dal dermatologo Andrea Artigiani. La ricerca ha coinvolto 18 pazienti: sono stati trattati con macchinari che utilizzano le radiofrequenze e i campi magnetici: nella prima fase si è assistito alla riduzione dello spessore corneo, poi alla nutrizione ed infine alla rigenerazione della pelle stessa attraverso uno stimolo della produzione naturale di collagene ed elastina. Quindi addio alle antiestetiche smagliature, su seno, addome, glutei, braccia e gambe? Si, ma come spiegano gli specialisti è sempre meglio prevenire attraverso una costante idratazione della pelle, una sana alimentazione e tanta attività motoria. Semplice no?

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