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Prodotti cosmetici per adolescenti

Dopo l’abusato lipstick index, termine con cui gli economisti descrivono l’aumento delle vendite di prodotti di bellezza in tempi difficili, oggi si potrebbe parlare di un più attuale indicatore finanziario-cosmetico: quello dei prodotti per adolescenti. Un sondaggio della società di ricerca Bauer Media KG rileva infatti che le vendite di creare gel per capelli e profumi under 18 sono in netta ascesa rispetto al 2008, e che il 41 per cento dei teenager non ha nessuna intenzione di rinunciarvi, anche se i genitori riducono la paghetta.

 Piuttosto, cambiano negozio di riferirnento, passano dalla profumeria al più economico supermercato, tanto non sono consumatori fedeli. Anzi: non solo tradiscono volentieri un negozio per un alto, ma passano da un marchio all’altro, spinti dal desiderio di sperimentare, il che sottolinea la priorità data all’aspetto ludico del prodotto più che all’efficacia cosmetica. A parte infatti i problemi specifici, per i quali di solito è la madre a comprare il rimedio, gli under 18 non usano i prodotti in senso adulto, con obiettivi di cura e salute, ma per acquisire più sicurezza in se stessi, continua il report.

 Le ragazze adorano per esempio cambiare styling ai capelli, perciò usano accessori e prodotti adatti allo scopo. Ma i cosmetici interessano ai più giovani anche per sentirsi parte del gruppo: i prodotti teen diventano strumenti di identificazione e per il 67 % sono oggetto di conversazione e di scambi di informazioni tra amici. E non è tutto. I ragazzi li amano anche per l’esperienza sensoriale che ne ricavano.

Lo conferma il successo rilevato dai prodotti-tester disponibili in negozio, che rappresentano “qualcosa da osservare e, sperimentare prima dell’acquisto, una specie di gioco che anticipa il tipo di piacere da ricavare dal cosmetico stesso” spiega Jason Frankena della Teenage Research Unlimited, società di ricerca sul mondo giovanile. «Maschi e femmine sono attratti dai colori vivaci, dai profumi gourmandm, dalle consistenze cremose, dai packaging stravaganti». Le conseguenze più lampanti si vedono nei profumi: Daisy di Marc Jacobs, per eserripio, cambia confezione ogni quattro mesi e le Harajuku Lovers, a forma di bambola, si cambiano d’abito.