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Rimedio naturale per la tosse: il miele meglio dei farmaci

Un cucchiaio di miele prima di andare a dormire mette a tacere i sintomi della tosse meglio di quanto possano fare i farmaci. Questo vale soprat­tutto per i bambini, che con l’au­tunno, i primi freddi e il contatto con i compagni di classe, non fanno altro che ammalarsi, con ri­cadute che spesso coinvolgono tutta la famiglia. Basti pensare ai bimbi più piccoli, che per una tosse non riescono ad addormen­tarsi, facendo passare notti in bianco a genitori e fratellini. Ora la scienza ha dimostrato che il miele, in bambini che hanno mal di gola, tosse e naso che cola, funziona meglio dei cosiddetti se­dativi per la tosse.

 E non solo: il prezioso liquido ambrato ha anche un effetto più persistente, nel senso che dura di più. Se as­sunto per alcune notti di seguito, quando tosse e raffreddore du­rano a lungo, la sua efficacia cre­sce anziché diminuire, come succede invece per il farmaco. Inoltre, il miele migliora la qualità del sonno. Ma c’è una precau­zione da non sottovalutare: non va dato ai bambini che non hanno raggiunto l’anno di età perché può contenere tossine che un or­ganismo così piccolo potrebbe non tollerare. La tosse, semplicemente, è un au­tomatico meccanismo di difesa del corpo che si mette in funzione quando qualche cosa non va all’interno dell’albero respiratorio. Non è, quindi, una malattia e il più delle volte non è provocata da cause gravi. Perciò non andrebbe trattata appena insorge.

In ogni caso, prima di ricorrere ai farmaci è necessario distinguere la tosse grassa da quella secca, perché i rimedi sono completa­mente diversi. Gli espettoranti e i mucolitici, per esempio, servono nei casi di tosse grassa, perché au­mentano le secrezioni nelle vie re­spiratorie rendendole più fluide, quindi facilmente eliminabili. Al contrario, i sedativi della tosse bloccano il riflesso della tosse. Tutti questi farmaci non vanno mai somministrati ai bambini al di sotto di un anno e devono essere assunti soltanto se la tosse è insi­stente e mette il piccolo .in uno  stato di irritazione e lo affatica.

In ogni caso, è sempre meglio con­sultare il pediatra di fiducia. Una ricerca statunitense ha osser­vato che un bambino su dieci, al­meno una volta alla settimana assume uno o più farmaci per cal­mare la tosse. I più utilizzati sono decongestionanti e antistaminici, seguiti da sedativi della tosse e fluidificanti del muco. Farmaci, che possono avere effetti collaterati anche molto gravi, sommini­strati per lo più a bambini di età inferiore ai cinque anni, e spesso anche a quelli che ne hanno meno di due.

Cifre allarmanti, soprattutto se si considera che la tosse dei bambini tende a regredire dopo una decina di giorni in egual misura sia che assumano uno sciroppo medicato sia che lo sciroppo non contenga alcun principio attivo. Altri rimedi, invece, come i farmaci corticoste­roidi, usati di solito per curare l’asma, se utilizzati per trattare la tosse secca nei bambini con le ina­lazioni, sono spesso inutili e li espongono agli effetti collaterali. La tosse, anche persistente, è di solito dovuta a qualche infezione batterica delle vie respiratorie. E quindi se dura da più di dieci giorni bisogna ricorrere agli anti­biotici.

Il problema di questi far­maci, come degli altri, è la presenza di effetti collaterali: rea­zioni allergiche, diarrea e altri di­sturbi gastrointestinali. Inoltre, un uso eccessivo o improprio degli antibiotici induce resistenza nei batteri, i quali con il tempo diventano inefficaci.

Fonte http://www.consumercare.bayer.it/ebbsc/export/sites/cc_it_internet/it/Sapere_and_Salute/articoli/Ottobre_2009/06_Infanzia.pdf