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Melanoma metastatico, nivolumab aumenta la sopravvivenza

Melanoma metastatico, il nivolumab aumenta la sopravvivenza. La commissione europea lo ha approvato per il trattamento delle persone affette dalla suddetta patologia nel caso in cui quella specifica tipologia di cancro della pelle abbia già creato metastasi in altre parti del corpo o non è operabile.

Questo farmaco, che già qualche tempo fa aveva attirato l’attenzione negli Stati Uniti per la sua efficacia ha ricevuto l’approvazione dell’EMA, l’agenzia del farmaco dell’Eurozona sia come medicinale di prima linea, sia per coloro che sono stati trattati con altre terapie che non hanno però avuto successo. Gli studi relativi al nivolumab hanno mostrato come l’assunzione del principio attivo sia in grado di dare ai pazienti un tasso di sopravvivenza di 12 mesi nel 73% dei casi e in generale un rischio di morte più basso del 58%. Quelli che sembrano dei semplici numeri sono in realtà una speranza di vita maggiore per i pazienti che sono affetti da melanoma ad uno stadio avanzato e difficile da approcciare con le terapie tradizionali.

Aver avuto l’approvazione dall’Agenzia Europea del farmaco rende possibile la commercializzazione del nivolumab in tutti i 28 Stati membri dell’Unione europea. Non dobbiamo dimenticare che anche a causa di comportamenti errati umani in materia di sicurezza all’esposizione solare l’incidenza del melanoma è in continuo aumento nel nostro continente e sempre più casi hanno mostrato di essere caratterizzati dalla capacità di evolversi velocemente in forma metastatica. E’ per questo motivo che le case farmaceutiche, spinte dai ricercatori di tutto il mondo, sono impegnate continuamente nella ricerca di terapie che possano rappresentare una cura efficace contro questo tumore della pelle.

Il settore dell’immuno-oncologia è diventato il campo primario di azione per trovare la giusta soluzione contro il tumore, tentando di sfruttare ogni strumento per spingere lo stesso sistema immunitario del paziente a lavorare efficacemente contro il cancro. Tutto per garantire ai malati la sopravvivenza, nel caso di melanoma avanzato, spesso pari a soli sei mesi di vita.

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