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Resistenza antibiotici, via libera FDA a nuovo test

La Food and Drug Administration ha approvato un nuovo test in grado di scoprire se una persona è infettata da batteri che hanno sviluppato resistenza agli antibiotici. Si tratta di un esame che potrà essere utilizzato dai medici in ospedale.

Il suo nome è Xpert Carba-R Assay, ed è un dispositivo in grado di testare campioni dei pazienti per individuare la presenza di 5 differenti markers genetici associati con i batteri resistenti agli antibiotici più potenti. Questi markers identificano la presenza di circa 70 tipi di microrganismi differenti: agenti patogeni ormai considerati una vera e propria minaccia per la salute pubblica da parte del Centro di Controllo e di Prevenzione delle malattie statunitense (CDC). Come ha spiegato la Food And Drug Adminstration,  approvando questo test ha reso possibile ottenere un primo responso entro un’ora, mentre di di solito, lavorando le colture con i metodi tradizionali, per ottenere dei risultati possono volerci fino a 4 giorni.  Commenta  il dott. Alberto Gutierrez, dell’istituzione:

Utilizzando un campione preso direttamente dal paziente per trovare la presenza dei markers legati alla resistenza antibiotica, gli ospedali possono identificare velocemente i batteri che non reagiscono a specifiche tipologie di antibiotici.

La FDA ha comunque sottolineato la necessità di non abbandonare i vecchi test clinici standard. Questo perché il dispositivo approvato si occupa specificatamente di trovare i markers relativi ad una certa classe di antibiotici e non scopre il tipo di batterio di per se stesso.  L’indicazione è quindi quella di utilizzare le due procedure contestualmente al fine di ottenere risultati complessivamente chiari e incontrovertibili.

E’ innegabile che la resistenza antibiotica stia mettendo a dura prova la medicina e la sua capacità di curare i pazienti: un fattore ancora più evidente in ospedale dove le persone immunodepresse o in fase post operatoria rischiano di contrarre infezioni non facili da trattare per via della loro virulenza.

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