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Caduta dei capelli, un aiuto dalla serenoa repens

La serenoa repens, nota anche con il nome di palmetto della Florida, è una palma di piccole dimensioni originaria del Sud degli Stati Uniti. Oggi viene largamente impiegata contro la caduta dei capelli, ma anche nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, un problema più diffuso dopo i 45 anni di età.

Serenoa repens: proprietà

Il principio attivo (beta-sitosterolo) estratto dalla serenoa repens è grado di inibire la 5-alfa reduttasi, un enzima implicato nella trasformazione del testosterone in diidrotestosterone (DHT), responsabile dell’ipertrofia prostatica e della calvizie maschile. Il DHT, infatti, è l’ormone androgeno più potente dell’organismo e la sua attività è 5 volte superiore al testosterone da cui deriva. Tale ormone viene sintetizzato dall’enzima 5-alfa reduttasi, che molto concentrato nella cute, nel fegato, nel sistema nervoso e nella prostata. Se prodotto in eccesso accelera la caduta dei capelli e causa l’ipertrofia prostatica.

La serenoa repens contiene anche altri steroli, acidi grassi liberi, carotenoidi, oli essenziali e polisaccaridi. I nativi americani usavano le bacche per curare le infiammazioni della prostata e la disfunzione erettile. Inoltre, si è dimostrata utile nel rallentare la caduta dei capelli di tipo androgenico, mentre l’efficacia nel trattamento dell’iperplasia prostatica benigna è stata confermata recentemente dopo una rassegna di studi clinici controllati su circa 3 mila pazienti. Questa pianta, infatti, è stata paragonata alla finasteride, poiché produce miglioramenti simili dei sintomi urologici e della dimensione delle prostata con minori effetti collaterali (soprattutto riguardo alla disfunzione erettile) e con un costo più basso. La posologia consigliata è di 300-600 mg al giorno.

Serenoa repens: controindicazioni

In linea di massima la serenoa ha effetti collaterali lievi. Alcuni soggetti possono incorrere in diarrea, nausea, cefalea, stitichezza e perdita di desiderio sessuale. Inoltre può interferire con l’assorbimento del ferro. L’uso è sconsigliato per le persone che soffrono di problemi epatici, ulcera allo stomaco, malattie cardiache, asma o altre patologie respiratorie. È controindicata, inoltre, nelle donne e negli adolescenti.

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