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Tracce di sangue nelle urine: cistite, tumore o calcoli tra le cause dell’ematuria?

 Si chiama ematuria la presenza di tracce di sangue nelle urine. Non si tratta di una patologia ben specifica, ma di un sintomo che ne può rappresentare numerose altre: da una semplice infiammazione come la cistite fino ad un tumore. Si tratta dunque di un segnale che l’organismo emette e che non è possibile trascurare. Per questo motivo cerchiamo di approfondire la tematica. L’ematuria può essere macroscopica (ovvero visibile ad occhio nudo, nel wc dopo la minzione o sulla carta igienica) oppure microscopica, individuabile cioè solo da un test delle urine. Anche in assenza di altri sintomi, quando si fa un check-up, in genere il medico prescrive questo test, tanto semplice quanto importante, di routine. Solo che quando si riscontrano tracce di sangue nelle urine va subito ricercata la causa scatenante.

Le cause del sangue nelle urine

Ma cosa provoca la presenza di sangue nelle urine? Sono molte le cause che possono indurre questo sintomo. Il sangue infatti può arrivare nelle urine dai reni, dagli organi genitali ed urinari o a causa di una malattia del sangue. Nei casi più frequenti il sangue proviene da una qualunque condizione che provoca infezione, infiammazione o lesione del sistema urinario. In particolare se si è in presenza di un’ematuria microscopica è probabile che si tratti di un problema renale, viceversa se individuiamo un’ematuria visibile ad occhio nudo è più facile che il danno riguardi la vescica, gli uretri o comunque il tratto inferiore dell’apparato urinario. Ma non si deve mai generalizzare. Infezioni delle vie urinarie (cistite in primis) e calcoli renali, sono tra le cause più frequenti di sangue nelle urine nelle persone giovani, mentre sopra i 40-45 anni è più facile che si tratti del sintomo di un tumore ai reni, alla vescica o alla prostata. Esistono poi alcune malattie dei reni, difetti di coagulazione del sangue, lesioni del tratto urinario dovute ad un trauma, ipetrofia prostatica benigna, malattie croniche come il diabete, l’ipertensione o l’anemia falciforme, infezioni virali o l’uso di alcuni farmaci (antibiotici come la rifampicina, analgesici come l’aspirina o anticoagulanti). Non sempre si identifica una causa specifica, ma in questi casi occorre stare tranquilli, perché in genere si tratta di un problema benigno. Un esempio? Una lieve gengivite asintomatica può provocare un sanguinamento non visibile ad occhio nudo, ma le cui tracce sono comunque riscontrabili nelle urine.

Quando rivolgersi al medico in presenza di sangue nelle urine

In presenza di sangue nelle urine è sempre fondamentale rivolgersi al proprio medico curante affinché si faccia al più presto una diagnosi. Anche se non è necessario allarmarsi, se l’ematuria è improvvisa ed abbondante e non si trova il proprio medico, è il caso di recarsi presso un pronto soccorso ospedaliero. Questo soprattutto se oltre al sangue nelle urine si manifestano altri sintomi come dolore al fianco o alla schiena e febbre: anche un’infezione ai reni può avere complicanze gravi. In generale, ogni volta che si procede con una diagnosi ed una terapia sarà opportuno proseguire nel tempo con analisi delle urine per verificare la scomparsa effettiva dell’ematuria: a volte tale sintomo è provocato da più fattori contemporaneamente. Non bisogna invece preoccuparsi se la pipì assume colori anomali: può dipendere da un alimento (come la barbabietola o i frutti di bosco) o da alcuni farmaci.

Fonte: NIH

Foto: Thinkstock