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Caldo, cardiologo: anche giovani sani a rischio

Fa caldo e non c’è da stupirsene. Siamo in piena estate d’altronde e le ondate di afa che stanno attraversando la nostra penisola da Nord a Sud sono le solite a cui siamo abituati ogni anno, anche se spesso dimentichiamo di esserci già passati e rinnoviamo il nostro stupore per il clima torrido. Ormai lo sappiamo, non facciamoci cogliere impreparati.

Finora gli esperti ci avevano messo in guardia sui rischi per la salute che interessano soprattutto malati cronici, anziani e bambini, le fasce più esposte ai danni dell’umidità eccessiva e della calura. Questo però non significa che tutti gli altri possano dormire sonni tranquilli (e chi riesce a prendere sonno con queste temperature d’altra parte?). Anche se giovani e sani, è bene, senza inutili allarmismi, stare in guardia e proteggersi nelle ore più calde, evitando di uscire, di fare sport, stando all’ombra se siamo costretti a stare fuori, bevendo molto e proteggendo la testa con un cappellino o un ombrellino.

E’ il cardiologo Antonio Rebuzzi, docente di cardiologia all’Università Cattolica di Roma, a ricordare anche a noi giovani che il caldo è un pericolo:

Con il caldo torrido non si scherza, neanche se si è giovani e sani: il rischio di un improvviso calo di pressione è sempre in agguato, con possibile collasso, anche per chi va al lavoro, chi è fermo in scooter o in auto al semaforo, chi stoicamente continua a praticare sport, andando a correre la mattina o magari lanciandosi in spericolate partite a calcetto.

Rebuzzi sottolinea come il sole, che ha un effetto vasodilatatore, possa provocare un calo di pressione e conseguenti svenimenti. Bisogna fare molta attenzione soprattutto mentre si è alla guida, anche in motorino, con il casco che diventa rovente, e quando si fa sport, portando sempre con sé integratori e acqua:

altrimenti se si suda troppo si rischiano aritmie, specie per chi già soffre di tachicardia, fibrillazioni atriali, ernie iatali. Soprattutto chi è in movimento deve avere sempre liquidi con sè, e se possibile cercare sempre di fermarsi all’ombra. Perchè un malore al parco è un conto, ma se ci si sente male mentre si guida le conseguenze possono essere serie.

[Fonte: Agi Salute]