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Fegato grasso nei bambini causa cirrosi?

Il fegato grasso nei bambini sarebbe una componente pericolosa perché metterebbe i piccoli nella condizione di essere colpiti con più frequenza da cirrosi. E’ quanto si evince da uno studio internazionale condotto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica americana Hepatology. La ricerca svela il rapporto tra presenza di grassi nel fegato e comparsa della cirrosi, malattia che colpisce proprio questo organo. E i dati parlano chiaro: i bimbi che hanno un fegato più grasso sarebbero molto più a rischio degli altri.

Il rischio di cirrosi epatica e di sindrome metabolica sarebbe del 30% superiore alla media: una percentuale decisamente alta e che rappresenterebbe dunque un importante campanello di allarme per la salute dei piccoli. L’obesità è a oggi una delle malattie più diffuse anche e soprattutto nelle nuove generazioni: una alimentazione sbagliata, abitudini di vita poco corrette, hanno fatto aumentare in modo esponenziale il numero dei bambini che, già nei primi anni di età, soffrono di sovrappeso. Il fegato grasso è comprensibilmente una delle conseguenze più comuni legate alla obesità, disturbo che provoca un accumulo di grasso in quantità superiore al 5% del fegato (steatosi epatica semplice) ma anche forme molto più gravi (steatoepatite non alcolica) che possono progredire verso la cirrosi epatica fin dall’adolescenza.

L’infiammazione del tessuto epatico mette i bambini in una condizione molto pericolosa dunque, così come sottolinea uno dei ricercatori che hanno condotto lo studio, il professor Valerio Nobili, responsabile di malattie epato-metaboliche del Bambino Gesù.

Il dato innovativo che emerge dal nostro studio è che la presenza di infiammazione nel tessuto epatico correla con un peggiore quadro metabolico e fibrotico del fegato. Pertanto la precoce identificazione dei bambini con questo quadro clinico è […] ci permetterà di iniziare quanto prima una terapia mirata a ottenere l’arresto della progressione del danno epatico e, se precocemente iniziata, la guarigione completa del fegato

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