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Obesità infantile, più rischi con il Wi-fi?

Secondo una ricerca pubblicata su Nature’s Scientific Reports, esisterebbe una correlazione tra il rischio di obesità infantile e l’esposizione prenatale ai campi magnetici. Se questa è elevata, infatti, le probabilità di avere un figlio obeso o in sovrappeso aumenterebbero del 69%. Degli effetti collaterali dei dispositivi Wi-fi, in effetti, si sa ben poco, tuttavia questo nuovo studio getta una luce preoccupante.

I ricercatori californiani hanno preso in esame un centinaio di donne in gravidanza, i cui figli, 733 in totale, sono stati seguiti sino ai 13 anni di età. In questo modo, è stata scoperta una relazione tra l’esposizione prenatale ai campi magnetici e il rischio di sovrappeso e obesità infantile. Tuttavia non è stato chiarito se anche le esposizioni post natali possano contribuire all’aumento di peso corporeo.

Sembra, inoltre, che l’elevate esposizione prenatale ai campi magnetici aumenti anche il rischio di asma infantile, di aborti spontanei e di danneggiare lo sperma nei maschi adulti. Le tecnologie wireless sono oramai sempre più diffuse, non solo per i cellulari, ma anche per gli elettrodomestici e le linee elettriche, ecco perché è importante la ricerca degli effetti sulla salute, anche per coloro che soffrono di menomazioni funzionali associate all’elettrosensibilità.

L’elettrosensibilità, infatti, è una condizione particolare, per cui un soggetto accusa vari disturbi, dalla cefalea alla tachicardia, a causa di campi magnetici, elettrici o elettromagnetici. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima che ne siano affette tra l’1% e il 3% della popolazione mondiale, sebbene a tutt’oggi non sia ancora considerata una patologia a tutti gli effetti.

Gli studi prospettici, chiaramente, richiedono tempo e denaro, ma è fondamentale affrontare la questione per il benessere non solo dei più piccoli, ma della popolazione tutta. Secondo il Codacons, considerati i risultati della ricerca, dovrebbe essere proibita l’istallazione del Wi-fi in prossimità di luoghi sensibili quali scuole, asili, ospedali, parchi pubblici, biblioteche, ecc., frequentati da bambini e da donne incinta.

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