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Pellicce per bambini con sostanze tossiche: allarme LAV

La notizia è di quelle che possono allarmare troppo e che di solito tendo ad evitare. Ma la fonte è attendibile ed adeguatamente cerificata, benché originata da pochi dati. Stiamo parlando di uno studio shock realizzato dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) circa le pellicce per bambini di alcuni noti brand di abbigliamento per l’infanzia risultati contaminati da sostanze chimiche tossiche, potenzialmente cancerogene e pericolose. Ma vediamo nel dettaglio.

La LAV da anni si batte contro gli eccidi di animali per la realizzazione di pellicce e prodotti di pelletteria. Stavolta ha trovato un nuovo punto di vista per porre l’accento sull’annosa questione, ovvero quello delle sostanze chimiche utilizzate per trattare le pelli destinate poi ad abbigliamento ed accessori. Ha così mandato ad esaminare 6 capi d’abbigliamento per bambini  (18 mesi – 12 anni) con inserti in pelliccia vera, acquistati nei negozi di marca di Milano, Monza, Roma e sul web.  I test ecotossicologici sono stati condotti dal laboratorio analisi Buzzi di Prato, tra i più specializzati in ambito tessile di tutto il nostro Paese.

Ebbene ne sono emerse sostanze chimiche pericolose con valori superiori rispetto a quanto la normativa europea indichi. Nello specifico uno dei capi è risultato contaminato con Nonilfenolo Etossilato in concentrazioni 2,5 volte maggiori del consentito per legge, standard REACH (Reg. 2006/1907/CE); altri hanno dimostrato una concentrazione di formaldeide più alte di altri prodotti tessili per cui è stato già lanciato l’allarme per il ritiro dal mercato allerta RAPEX (sistema europeo di allerta per la tutela dei consumatori); ed ancora livelli elevati di PCP Pentaclorofenolo, TeBT Tetrabutil Stagno, TeCP Tetraclorofenoli, Tetracloro Etilene, metalli pesanti (Cromo III, Alluminio, Piombo), nonché tracce di Idrocarburi Policiclici Aromatici (Pirene, Naftalene, Fenantrene, Fluorantrene), nocivi e potenzialmente cancerogeni.

La LAV fa dunque un appello alle aziende coinvolte e al Ministero della Salute affinché  vengano ritirati dal mercato in via di precauzione tutti i modelli segnalati e vengano effettuati altri test di approfondimento circa altri modelli di medesime collezioni di abbigliamento ed accessori per bambini. Altresì propone di diramare una specifica allerta RAPEX (Rapid Exchange of Information System of the EU) nei Paesi Membri dell’UE. Soprattutto però chiede che si vietino le pellicce di uso animale.

Non siamo più all’età della pietra, quando la pelliccia di un animale morto ci serviva per coprirci e riparaci dal freddo. Oggi abbiamo ideato e creato tessuti (e pellicce ) ecologiche belle, calde e prive di sostanze tossiche. Insegnamo ai nostri bambini cosa è l’ecologia e cos’è il rispetto nei confronti degli animali, diamogli l’esempio. Per loro non è importante avere una cintura o un imbottitura del giubbotto in pelle e pelliccia vera. E così facendo potremo salvaguardare la salute attuale ed il futuro dei nostri figli. Non credete? Per approfondimenti leggete le schede dei campioni analizzati nel sito della LAV. L’argomento inoltre non è nuovo. Qualche tempo fa anche Greenpeece aveva evidenziato la presenza di sostanze tossiche in alcuni capi di abbigliamento sportivo: è forse ora di una regolamentazione più attenta e rigorosa al riguardo.

Foto e fonte: Lav