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Morbo di Basedow Graves e gravidanza

Il morbo di Basedow Graves è un’infiammazione della tiroide su base autoimmune, frutto a sua volta di un sistema immunitario “impazzito” poiché produce autoanticorpi che attaccano la tiroide, compromettendone la sua funzionalità. Questa malattia, che comporta spesso anche disturbi oculari (eccessiva sporgenza del bulbo oculare e diplopia), può rappresentare un rischio per il feto in caso di mancato trattamento.

Il morbo di Basedow Graves è una forma di ipertiroidismo, una condizione patologica in cui la tiroide funziona troppo (produce una quantità eccessiva di ormoni). Le donne che sono affette da questa condizione e cercano una gravidanza devono cercare di curare nel miglior modo possibile tale malattia poiché può avere ripercussioni sia sulla madre che sul feto. Il rischio maggiore per il feto è di sviluppare a sua volta l’ipertiroidismo in seguito al passaggio degli anticorpi stimolanti. In genere nelle madri con il morbo di Basedow Gravers il passaggio di tali anticorpi è causa di ipertiroidismo nel 1-5% dei casi.

Il mancato trattamento dell’ipertiroidismo in gravidanza può determinare conseguenza evidenti sia durante la gestazione sia dopo il parto: maggiore probabilità di aborto, ipertensione gravidica, parto pretermine, basso peso del bambino alla nascita, scompenso cardiaco materno, aumentato rischio di morte perinatale.

La terapia utilizzata per il morbo di Basedow Graves sono i farmaci tireostatici, che portano la ghiandola tiroidea ad una condizione di normalità. Tali medicinali, tuttavia non possono essere assunti per lunghi periodi, difatti il trattamento viene interrotto una volta regolarizzati i valori. Se la cura medica fallisce le soluzioni che si prospettano sono l’asportazione totale della tiroide e l’ablazione con radioiodio. In entrambi i casi la ghiandola e il suo funzionamento vengono compromessi, ma l’assenza della tiroide non espone a ricadute, con la radioiodio, invece, il ripresentarsi della patologia non si può escludere. Sarà compito dell’endocrinologo a quel punto valutare con la paziente la strada migliore da intraprendere.

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