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Omocisteina alta o bassa in gravidanza: i rischi

 I valori dell’omocisteina sono molto importanti in caso di gravidanza, anche se questo aspetto non è adeguatamente noto. In pochi infatti sanno cosa sia l’omocisteina e a quali rischi si va incontro se le sue concentrazioni nel sangue non sono adeguate. Anzi, purtroppo anche gli stessi medici sembrano dimenticarne l’esistenza troppo spesso. Da qualche anno infatti è stato scientificamente provato come l’omocisteina alta sia un fattore di rischio indipendente per infarto, ictus, trombosi ed Alzheimer, mentre un particolare rilievo si sta evidenziando circa la sua incidenza in caso di gravidanze patologiche. Vediamo come e perché.

Cos’è l’omocisteina ed i valori normali

L’omocisteina è un aminoacido che si sviluppa naturalmente grazie all’alimentazione: è un prezioso componente del nostro organismo, una sorta di mattoncino su cui reggono importanti fattori. Livelli normali di omocisteina nel sangue si attestano tra i 5 ed i 15 mmol/l (micromoli per litro). Oltre si parla di omocisteina alta, con diversi gradi di gravità.

Valori dell’omocisteina in gravidanza

Durante la gravidanza, il valore ottimale dovrebbe attestarsi tra i 5 ed i 12, 8 mmol/l, anche se un recente studio propone il limite massimo a 10,9. Questo perché gli ormoni contribuiscono fisiologicamente all’abbassamento della concentrazione di omocisteina nel sangue. Quando questo non accade, si può andare incontro ad una gravidanza difficile, patologica.

Omocisteina alta in gravidanza: i rischi

Valori alti di omocisteina in gravidanza sono infatti stati associati, in numerosi studi scientifici a malformazioni del feto, aborto spontaneo (anche ricorrente se non si attua una terapia), gestosi, ritardo nella crescita del feto, morte dello stesso, distacco di placenta. Questi eventi drammatici sono causati direttamente dall’azione ben nota dell’omocisteina alta sui vasi sanguigni (quindi sulll’afflusso di sangue al feto attraverso la placenta e l’utero), ma anche, secondo recenti studi, sugli stessi geni responsabili dello sviluppo cellulare. Una ricerca recente ha inoltre associato l’iperomocistinuria materna a bambini nati con sindrome di down: un nuovo ed interessante percorso scientifico (tutto ancora da percorrere) che vedremme un problema potenzialmente trattabile con folati, alla base di alterazioni cromosomiche. I valori dell’omocisteina andrebbero controllati in ogni donna in gravidanza, ma soprattutto in quelle che hanno avuto precedenti eventi avversi sopra descritti.

Omocisteina alta in gravidanza: che fare

Per prevenire l’accumulo di omocisteina nell’organismo e favorire il suo metabolismo è importante assumere Acido Folico , Betaina, vitamina B6 e vitamina B12, ovvero quegli elementi nutrizionali fondamentali per la sua scissione ed adeguata distribuzione nell’organismo. Come noto, l’assunzione di acido folico in gravidanza è già di per se stessa raccomandata per prevenire gravi malattie nel feto (difetti del tubo neurale e spina bifida). Basta una integrazione quotidiana di 0,4 mg di acido folico in concomitanza con una dieta sana ed equilibrata di vitamine e folati per abbassare i livelli di omocisteina nel sangue e stare più tranquilli. In caso di precedenti gravidanze complesse ed accertata iperomocisteinemia (ovvero omocisteina alta) deve essere integrata una quantità anche 10 volte maggiore, ovvero fino a 4 mg di acido folico. Come sempre però sarà il medico curante a suggerire le giuste dosi, anche in base ai vari test ematici.

Omocisteina bassa in gravidanza e non

La gravidanza è un momento speciale in cui si presta sempre maggiore attenzione ai risultati degli esami del sangue  (i valori dell’omocisteina si rilevano attraverso un comune test ematico da effettuare a digiuno) e spesso ci si può trovare davanti a valori di omocisteina bassa rispetto alla norma, il che induce preoccupazioni. L’omocisteina come abbiamo detto si abbassa normalmente in questo periodo per l’azione degli ormoni ed ancora di più se si assume acido folico. Non è rischioso per la salute dei bambini, per il proseguo della gravidanza o per le condizioni della futura mamma. L’omocisteina bassa, anche fuori dalla gravidanza è solo benevola, un fattore di protezione da numerosi rischi.

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