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Callo osseo

Callo osseo

Un callo osseo è una formazione temporanea di fibroblasti e condroblasti che si forma presso l’area di una frattura ossea quando l’osso cerca di guarire. Le cellule poi si disperdono e diventano dormienti, e giacciono nella matrice extracellulare che risulta con il nuovo tessuto osseo. Il callo è il primo segno di guarigione visibile ai raggi-X, di solito 3 settimane dopo la frattura. Il callo è più lento a formarsi negli adulti che nei bambini e nelle ossa corticali che in ossa spugnose.

CAUSE: Un callo osseo è una diretta conseguenza di una frattura ossea in fase di guarigione. Esso compare intorno alla terza/quarta settimana durante il periodo di riabilitazione.

SINTOMI: Non ci sono sintomi visibili dal callo osseo dato che quando questo avviene di solito il punto fratturato è fasciato o ingessato. Ad ogni modo è visibile il punto di congiuzione ai raggi-X.

TERAPIA: Il callo osseo si cura con la normale terapia per recuperare dalla frattura. Esistono diverse tecniche che possono essere così riassunte:

  • Stimolazione elettrica: piccole scariche elettriche vengono inviate al sito della frattura il quale si ricompone più velocemente di come farebbe normalmente ed evita che l’ormone paratiroideo possa attivare l’osteoclasti, aumentando anche la formazione di tessuto osseo;
  • Ultrasuoni: con gli ultrasuoni inviati direttamente sul sito della frattura si stimolano le cellule della cartilagine a formare un callo osseo più in fretta ed i tempi di guarigione per braccia e tibie vengono ridotti del 25-35%.
  • Innesto vascolare: si tratta di un intervento chirurgico che può utilizzare tessuti di altre parti del corpo inutilizzate per ricreare le parti fratturate. Questa tecnica è usata maggiormente nei pazienti affetti da osteomalacia.
  • Sostituti ossei: del materiale osseo donato da un defunto può essere riutilizzato come “materiale di riempimento” in un intervento chirurgico.

PROGNOSI: Il callo osseo si risolve con la completa guarigione della frattura.

[Fonte: CWU]

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