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Il cianuro e gli altri veleni di Tianjin

La fabbrica esplosa a Tianjin in Cina, potrebbe sottoporre la popolazione ed il territorio circostante ad un avvelenamento di cianuro di sodio ed altre sostante tossiche. Un rischio più che concreto a quanto pare, nonostante la autorità minimizzino gli effetti dell’incidente.

L’esplosione è stata visibile per chilometri e le squadre cinesi per l’emergenza chimica sono entrate immediatamente in azione. Ma questo non elimina il problema di base: i morti sono per ora 114, i feriti superano le 700 unità e si è scoperto che le tonnellate di cianuro coinvolte nell’esplosione non sono le 10 consentite per legge ma ben 700. Numeri che fanno accapponare la pelle e pensare ad un ad una potenziale forte contaminazione. Per evitare ulteriori vittime, intanto, 6.300 persone sono state evacuate dalla zona interessata dall’esplosione.

Il cianuro, non dobbiamo dimenticarlo,è uno dei veleni più pericolosi per l’uomo e per le creature viventi. Esso può aver effetto sia se ingerito sia se inalato e inibisce la capacità del sangue di trasportare ossigeno. I sintomi dell’avvelenamento da questa sostanza includono mal di testa, astenia, nausea, seguite poi dalla difficoltà di respirazione, palpitazioni, convulsioni e coma. E’ possibile curare l’avvelenamento da cianuro se preso in tempo, somministrando al paziente del nitrito di amile, nitrito di sodio e tiosolfato di sodio per far si che chimicamente il veleno si leghi in forme meno pericolose nell’organismo in grado di essere eliminate dal corpo con più facilità.

I livelli attualmente registrati nell’acqua (in superficie) nella cittadina industriale cinese sono 25 volte più alti di quelli consentiti per il cianuro di sodio. E possono rivelarsi facilmente mortali, in unione ai diversi solventi ed acidi dispersisi anch’essi a causa dell’esplosione e dei quali le autorità cinesi ancora non hanno fatto cenno. La maggior parte della popolazione residente vicino al luogo del disastro sta tentando di arginare i danni indossando mascherine ed evitando il contatto con acque potenzialmente contaminate, ma la rabbia cresce e le risposte serie da parte delle autorità continuano a mancare.

Photo Credit | Getty Images