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Diritto al parto anonimo, a tutela dei neonati

Il parto anonimo è un diritto per la donna che, rimasta incinta, può decidere di portare a termine la gravidanza ricevendo però assistenza ospedaliera in totale segretezza. Si tratta di una libertà di scelta tutelata dalla Federazione Nazionale Collegi Ostetriche (FNCO) che da sempre si impegna, attraverso i propri iscritti, a diffondere le norme che tutelano questo diritto ancora troppo poco conosciuto nell’universo femminile.

In Italia ogni anno 410 donne decidono di mettere al mondo il bambino che portano in grembo senza poi riconoscerlo ma, secondo i dati forniti al riguardo, sono ancora poche le donne che conoscono questo diritto e che invece molto spesso, venute a conoscenza di una gravidanza indesiderata, optano per l’aborto come soluzione definitiva. Ed è proprio per sensibilizzare il mondo femminile e rendere le donne coscienti dei loro diritti che la Federazione Nazionale Collegi Ostetriche sta cercando di istruire le donne verso quelli che sono i diritti all’anominato garantiti dall’art. 30 del DPR 396/2000.

Il diritto di partorire in anonimato non solo permetterebbe alla donna di mettere al mondo il bimbo che ha portato in grembo in strutture attrezzate che non metterebbero quindi in pericolo la sua salute e quella del neonato ma consentirebbe anche una inversione di tendenza rappresentata dalla diminuzione dell’abbandono dei neonati che, magari partoriti in condizioni disagiate da madri disperate, rischiano di morire perché lasciati da soli in condizioni davvero critiche.

L’obiettivo della FNCO è dunque quello di portare a zero il numero dei neonati abbandonati che rischiano la vita, informando tutti gli operatori sanitari e le donne che, in situazioni dolorose (abbandono, violenza, condizioni economiche critiche), si può scegliere di proteggere la vita della partoriente e quella del nascituro nel più totale anonimato

Fondamentale diventa il ruolo dell’ostetrica, secondo il FNCO, colei che segue la donna nel difficile percorso del parto.

Si chiede al Ministro della Salute che vengano messe in atto campagne di informazione e iniziative che possano aiutare la Categoria a diffondere in maniera più capillare possibile informazioni sul diritto al parto anonimo e che vengano sollecitate le strutture ospedaliere ad individuare nell’Ostetrica, cui competete la redazione della dichiarazione di nascita, la figura di riferimento, competente sulla normativa vigente in materia e garante della riservatezza, atta a limitare interventi estemporanei e frammentati

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