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Stamina, a Brescia sospese le cure. E i pazienti?

A Brescia gli Spedali Civili hanno imposto uno stop alle infusioni di staminali preparate in base al metodo Stamina “fino a data da destinarsi”. Ed i pazienti che erano già in cura? E quelli in attesa? Dove va a finire il concetto di cure compassionevoli?

Mettendo da parte i fatti di cronaca, bisogna un attimo immedesimarsi nei pazienti che nell’ambito delle cure compassionevoli, grazie ad una sentenza di tribunale, sono riusciti finora ad ottenere il via libera all’infusione di cellule staminali preparate secondo il protocollo del metodo Stamina. Persone alle quali viene negato il diritto ad una terapia riconosciuta come loro dovuta. La decisione è, sostengono dal nosocomio, in linea con quello che sta accadendo, ovvero la nomina di un nuovo comitato scientifico da parte del Ministero della Salute ed il relativo studio della terapia.

Ci viene spontaneo chiederci perché un ospedale pubblico che fino ad ora non aveva sentito ragioni e proseguito con le terapie abbia deciso di interromperle così improvvisamente. Tralasciando, lo ripetiamo, il lavoro della Procura piemontese, è necessario focalizzarsi che qui il problema non è Stamina di per se stessa quanto il fatto che le cure compassionevoli, per sentenza giudiziaria, non devono essere negate. Ed è al contrario ciò che sta accadendo. E’ il medico che si rifiuta di applicare la legge. Bisogna contemplare “l’obiezione di coscienza” anche per le cellule staminali?

Va detto che ad aggravare la situazione c’è anche l’assenza per motivi personali della specialista del metodo Stamina che prepara le infusioni: sembra che prima di giugno la specialista non riesca a tornare al lavoro, senza contare che una delle “scuse” utilizzate è quella della mancata autorizzazione. I pazienti (non dobbiamo dimenticare che su 147 sono in lista di attesa e 32 in cura attualmente attraverso il protocollo, N.d.R.) ovviamente faranno ricorso in Tribunale ed è giusto che sia così. Ma perché costringerli a tale stress quando loro ed i caregivers sono già costretti ad avere a che fare con malattie come la Sla e altre gravi patologie?

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