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Aneurisma aorta addominale sintomi rottura e cause

Cos’è un aneurisma dell’aorta addominale, quali sono i suoi sintomi e quelli della sua pericolosa ed eventuale rottura? La parola “aneurisma” indica un rigonfiamento o dilatazione di un vaso sanguigno. Nello specifico si parla della vena aorta addominale dilatata. Maggiore è la pressione sulle pareti di questo importante vaso e maggiore è il rischio di una rottura delle stesse con conseguente emorragia interna e rischio per la vita. Un aneurisma dell’aorta addominale è un fenomeno relativamente frequente che riguarda essenzialmente gli uomini over 65 (1 ogni 25-in Europa), ma fortunatamente l’evento della rottura è più raro (1 ogni 10.000). Scopriamo insieme le cause ed i sintomi da non trascurare.

L’aneurisma dell’aorta addominale

L’aorta addominale è il più grande vaso sanguigno nel corpo. Trasporta sangue pulito e ossigeno dal cuore al resto del corpo. Da qui parte, attraversa il torace e poi l’addome per dividersi in due parti nei bacino per arrivare a fornire di salgue ossigenato entrambe le gambe e tutti gli altri organi. Un aneurisma può ovviamente verificarsi in ogni vaso sanguigno del corpo ed in un punto qualunque dell’aorta (anche nella cosiddetta aorta ascendente, nel torace, in prossimità del cuore- evento estremamente pericoloso). Quando si verifica nella porzione di aorta che passa nell’addome si parla di aneurisma dell’aorta addominale che è la forma più comune insieme all’aneurisma cerebrale.

Aneurisma aorta addominale, quali cause?

La causa esatta dell’indebolimento delle pareti dei vasi sanguigni non è nota, anche se sono stati identificati diversi fattori di rischio: la genetica gioca probabilmente un ruolo determinante ( e dunque la familiarità), ma anche l’aterosclerosi (indurimento delle arterie), l’ipercolesterolemia, il diabete, il sovrappeso, il fumo, vasculite (raro) e soprattutto la pressione alta. L’aneurisma dell’aorta si riscontra anche in body builder o in coloro che hanno sollevato grandi pesi nell’arco della vita professionale: questi sforzi creano sbalzi pressori che possono dilatare i vari vasi sanguigni, aorta addominale compresa.

 

Aneurisma dell’aorta addominale sintomi generali e sintomi rottura

Nella maggior parte dei casi un aneurisma dell’aorta addominale non provoca sintomi evidenti e può passare inosservato per lunghi anni. Spesso si riscontra in seguito a controlli di routine. Il problema non è infatti l’aneurisma di per se stesso, quanto il rischio di una sua rottura: pensiamo ad un palloncino che viene gonfiato fino a farlo esplodere! Il sangue andrebbe a defluire (grave emorragia) all’interno dell’addome con forti dolori, improvvisi, acuti. Se non si interviene rapidamente tale situazione può portare alla morte. In casi non comuni comunque l’aneurisma può comportare qualche disturbo, campanelli d’allarme da non trascurare mai: dolore lombare, alla schiena o all’altezza dell’ombelico. In particolare il dolore in questi punti può essere provocato dalla pressione dell’aneurisma sui tessuti circonstanti (ad esempio sulle vertebre può comportare dolore lombare e mal di schiena), ma questo capita di solito quando il rigonfiamento è grande.

 

Come si fa la diagnosi?

Non essendoci sintomi di un aneurisma dell’aorta addominale, questo può passare inosservato per anni. Tuttavia nel corso di un’ecografia, una tac, risonanza magnetica o angiografia -magari eseguita per altre problematiche- è possibile rilevare l’aorta dilatata. A quel punto si valuta il rischio in base alla dilatazione, all’età e alle condizioni generali di salute del paziente e si opta per un intervento chirurgico o per una sorveglianza attiva.

 

Aneurisma dell’aorta addominale, quando operare ed intervento

Lo scopo dell’intervento chirurgico è quello di evitare la rottura dell’aneurisma. Per i pù piccoli e lievi si opta per dei controlli costanti con tecniche di imaging ed il trattamento dei fattori di rischio come l’ipertensione. Anche abbassare il livello di colesterolo, smettere di fumare e mantenere un peso corporeo adeguato aiutano ad evitare un peggioramento dell’aneurisma. Quando invece la dilatazione è grande e quindi c’è un alto rischio di rottura si tende a procedere con l’intervento chirurgico atto a togliere la parte di aorta indebolita per sostituirla con una protesi. Si tratta di un intervento altamente invasivo e con non pochi rischi di complicanze, per cui si esegue solo in casi particolari: fatte salve le generali condizioni di salute del paziente, valutato il rischio/beneficio, quando l’aneurisma supera i 5,5 centimetri.

 

 

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Fonte: Medicalnews.net

Foto: Thinkstock