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Mal di schiena: arriva la chirurgia mininvasiva

Il mal di schiena colpisce diversamente: all’improvviso, come nel classico colpo della strega o lentamente, con costante aumento del dolore (ad esempio quando si assume un’errata postura per molto tempo o se c’è un inizio di artrosi). Certo è che in Italia affligge almeno 15 milioni di persone ed i numeri tendono ad aumentare ogni anno.

Perché? Gli stili di vita troppo sedentari ad esempio, o l’opposto: l’eccessiva pratica sportiva, specie se errata e non valutata adeguatamente in base ai propri disturbi. Un terzo degli italiani a causa del mal di schiena si assenta dal lavoro, con costi sociali non indifferenti. Ma la qualità della vita è quella che ci rimette di più.

Il ricorso ad antidolorifici ed antinfiammatori è il primo passo, troppo spesso inutile e pericoloso. I farmaci di questo tipo hanno sempre effetti collaterali specie se utilizzati a lungo.

La terapia manuale è spesso indicata, ma non è facile trovare un buon terapista e la paura di un intervento chirurgico (classica quella per eliminare l’ernia del disco), ci tiene lontano dalle sale operatorie. Non abbastanza però.

Almeno da quanto è emerso nei giorni scorsi in un seminario che si è svolto a Roma. Addirittura sarebbero inutili un intervento chirurgico su cinque. Ma allora che fare? Intanto autovalutare il proprio dolore: se è la prima volta che viene, un pò di riposo risolverà tutto in pochi giorni, anche senza l’utilizzo di farmaci.

Se invece la sofferenza è costante è necessario farsi visitare da uno specialista (fisiatra o ortopedico). Una volta individuata la causa si può procedere con la terapia, che solo in alcuni casi può essere chirurgica.

Ma dall’incontro romano ‘La nuova frontiera della chirurgia vertebrale percutanea’, sono emerse novità. Si sono infatti sviluppate nuove procedure mininvasive che permettono meno rischi in sala operatoria ed un decorso successivo più rapido e semplice.

Purtroppo non sono molti gli specialisti e le strutture in grado di offrire queste tecniche per il momento, solo il 20 % degli ospedali italiani ad esempio possiede unità di chirurgia vertebrale!

Le patologie che possono essere trattate? Le discopatie degenerative, le ernie discali, le fratture vertebrali, le stenosi lombari ed alcune patologie del rachide.

[Fonte: L’Unità]