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Obesità e diabete, la prevenzione nei videogiochi per bambini

 Obesità e diabete: l’eccesso di peso patologico e la malattia/epidemia del nuovo millennio viaggiano spesso sullo stesso binario, tanto che è stato coniato il termine diabesità per identificarne la stretta relazione. Ebbene, sappiamo che un consumo maggiore di frutta e verdura ed una maggiore attività fisica possono scongiurare i rischi di incorrere nella sindrome, causata ed aggravata dalla cattiva alimentazione e da stili di vita scorretti.

A preoccupare, negli ultimi anni, è in particolar modo il vertiginoso ed inarrestabile incremento dell’obesità infantile. Spesso risulta difficile per i genitori convincere i bambini a fare più movimento e a mangiare frutta e verdura, soprattutto la verdura. La vita sedentaria nei più piccoli è dovuta anche alle molte ore trascorse davanti ai videogiochi. Da qui l’idea di fare prevenzione contro obesità e diabete, sensibilizzando i bambini ad una corretta alimentazione avvalendosi proprio dei videogiochi, uno strumento interattivo efficace per trasmettere messaggi di forte impatto ai giovanissimi.

Se ne parla in un recente studio, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Journal of Preventive Medicine. I ricercatori hanno scoperto che i videogiochi progettati per incoraggiare stili di vita salutari nei bambini sono stati di grande aiuto.
Si tratta di Diab e Nanoswarm, giochi creati ad hoc per ridurre i rischi di diabete di tipo 2 e obesità, modificando la dieta dei bambini ed incentivando l’attività fisica. Progettati da Archimage, Inc., e finanziati dal National Institutes of Health, Diab e Nanoswarm sono basati su teorie di persuasione, sull’autodeterminazione e sulle funzioni cognitive sociali, che spingono i bambini a migliorare, tramite il gioco, le abitudini alimentari e motorie.

 I bambini che vi hanno giocato, 153 di età compresa tra i 10 e i 12 anni, hanno aumentato il consumo di frutta e verdura di due o tre porzioni al giorno, ma non è aumentato il consumo di acqua né l’attività fisica. Tuttavia, il fatto di essere riusciti a convincere i bambini a mangiare più verdure con un gioco fa ben sperare che questo metodo funzioni e spinge la ricerca ad esplorarne ulteriormente le potenzialità come strumento di prevenzione.

[Fonte: Sciencedaily]