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Febbre del Nilo: rischio epidemia?

Febbre del Nilo: vi è un rischio epidemia? Al momento è ancora troppo presto per lasciarsi andare a bilanci di questo tipo. Negli Stati Uniti, rispetto agli anni passati la situazione sembra peggiorata, con 26 morti dall’inizio dell’anno e circa 639 malati, di cui oltre duecento nel solo Texas. In Italia, due giorni fa un uccello è stato trovato positivo al virus. Bisogna avere paura? La risposta è no, per il momento.

In Italia, il virus del Nilo occidentale viene costantemente monitorato, e sebbene saltuariamente vengano riscontrati dei casi di contagio umano  (lo scorso anno sono stati due, N.d.R:), il problema è principalmente focalizzato sugli animali, motivazione per la quale speciali protocolli sono da diversi anni in uso per contenere le infezioni. Differente è la storia negli Stati Uniti dove la prima epidemia, giunta nel 1999, ha reso con il passare degli anni la malattia endemica. La febbre del Nilo è causata da un flavivirus ed è veicolata principalmente dalle zanzare del genere culex. Fattori climatici come le alte temperature unite ad una forte umidità rappresentano un ideale brodo di coltura per questo agente patogeno e la diffusione degli insetti vettori. Ricordiamo che i sintomi della febbre del nilo sono una febbre moderata che dura dai tre ai sei giorni accompagnata dal mal di testa, nausea, perdita dell’appetito, malessere generalizzato. Ed ancora dolori muscolari, mal di schiena e dolore oculare accompagnato da tosse, diarrea, ingrossamento dei linfonodi e difficoltà a respirare.

Le sue conseguenze più gravi sono date da meningite ed encefalite.  Sebbene i sintomi della malattia siano curabili accompagnando il corpo verso la guarigione, nei casi più gravi ed in pazienti anziani o con sistema immunitario compromesso, si possono verificare problemi neurologici talvolta permanenti ed il decesso.

Negli Stati Uniti quella di quest’anno rappresenta la peggiore epidemia degli ultimi anni e il sindaco di Dallas, uno degli stati più colpiti da questa ondata di contagi, ha dato il via libera per una disinfestazione di massa al fine di uccidere le zanzare veicolo della patologia.

Centro Controllo malattie infettive Atlanta – Febbre del Nilo

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