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Giallo sul primo caso grave di influenza suina in Italia. Ora sta guarendo

Il primo caso grave di influenza A nel nostro Paese ha subito allertato migliaia di persone. Un ragazzo di Parma di 24 anni si è sentito male poco dopo essere tornato dalle vacanze sulla riviera Romagnola. All’ospedale della sua città però pare non ci abbiano capito molto, e così con colpevole ritardo è stato trasportato all’ospedale di Monza, dove gli è stato diagnosticato il virus A H1N1, quello dell’influenza suina.

La notizia, che calma un poco i primi allarmi, è che non è il virus ad essere cambiato, diventando più aggressivo rispetto ai casi precedenti. La colpa delle condizioni gravi del giovane è attribuibile alla negligenza della struttura sanitaria parmense, dove pare non sia stato fatto nemmeno il test dell’influenza suina. Adesso è giallo e sono subito scattate le indagini. L’accusa è di aver sbagliato la diagnosi, ma la situazione potrebbe anche essere più grave, visto che c’è il rischio che si sia trattato della sottovalutazione dei rischi, proprio ciò su cui mettevano in allarme gli esperti dell’Oms tempo fa.

Intanto il ragazzo, dopo una nottata di paura, in cui ha lottato tra la vita e la morte, è ancora in coma, ma dai primi accertamenti sembra stia lentamente migliorando. Forte dei suoi 24 anni e del fisico piuttosto in forma, probabilmente sarà in grado di affrontare e vincere la malattia. Spiega Luciano Bresciani, assessore regionale alla sanità della Regione Lombardia:

La situazione rimane ancora grave, ma siamo in condizioni di progressivo miglioramento e le speranze che il giovane sopravviva aumentano. Il fatto che le condizioni migliorino esprime il fatto che gli elementi positivi nel decorso della malattia, in contrapposizione a quelli negativi, siano maggiori, anche se una complicanza può sempre succedere. Il paziente rimane insomma ancora grave, ma c’è qualche ulteriore speranza.

La madre, che tra l’altro è anche dipendente dell’Ausl, è pronta a dar battaglia, anche perché questo colpevole ritardo ha avuto come ulteriore conseguenza quella di contagiare anche il padre del giovane, il quale per fortuna è stato sottoposto subito agli esami di rito ed è stato curato, prima che la situazione potesse aggravarsi.