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L’olio di pesce può aiutare a guarire più in fretta dalla sepsi

Un controllo randomizzato sull’olio di pesce somministrato per via endovenosa ai pazienti in terapia intensiva ha dimostrato di poter migliorare lo scambio di gas, di ridurre le sostanze chimiche infiammatorie e di tradursi in un minore periodo di degenza in ospedale.

I ricercatori che hanno fatto questa scoperta hano pubblicato la loro relazione sulla rivista del BioMed Central’s open access Critical Care, in cui hanno spiegato gli effetti della normale soluzione nutritiva dell’olio di pesce nei pazienti affetti da sepsi, trovando una serie significativa di vantaggi.

Philip Calder, dell’Università di Southampton, Regno Unito, ha lavorato con un team di ricercatori per effettuare lo studio su 23 pazienti con sindrome da risposta infiammatoria sistemica o sepsi, presso l’Ospedale Padre Américo, in Portogallo. Egli ha dichiarato:

Recentemente c’è stato un aumentato interesse per il grasso e la componente dell’olio inoculato nella vena, con la consapevolezza che non solo fornisce energia ed essenziali elementi costitutivi, ma può anche fornire gli acidi grassi bioattivi. Le soluzioni tradizionali usano l’olio di soia, che non contiene gli acidi grassi omega-3 che sono contenuti nell’olio di pesce, per agire nella riduzione delle risposte infiammatorie. In realtà, l’olio di soia è ricco di omega-6 che può effettivamente promuovere l’infiammazione in una dose eccessiva o squilibrata.

Calder e i suoi colleghi hanno scoperto che i 13 pazienti del gruppo curati con l’olio di pesce presentavano bassi livelli di agenti infiammatori nel sangue, e così sono stati in grado di raggiungere una migliore funzione polmonare tanto da lasciare l’ospedale prima dei 10 pazienti che hanno ricevuto le cure tradizionali.

Secondo Calder,

Questo è il primo studio su questa particolare soluzione dell’olio di pesce nei pazienti settici alla ICU. I risultati positivi sono importanti poiché indicano che l’uso di tale emulsione in questo gruppo di pazienti può migliorare i risultati clinici, in confronto con la miscela standard.

[Fonte: Sciencedaily]