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Un’iniezione di acido ialuronico ferma la degenerazione dell’anca

L’artrosi è una delle malattie degenerative reumatiche più comuni e una voce di costo elevata per la salute pubblica. At­tualmente la terapia in uso per questa patologia consi­ste in sedute di riabilitazio­ne muscolare, diete bilan­ciate per raggiungere una adeguata perdita di peso e, non ultimo, l’uso di anti-infiammatori, co-terapia non immune da importanti ef­fetti collaterali. La malattia colpisce la cartilagine e la libro-carti­lagine articolare denatu­rando il liquido lubrifican­te delle articolazioni (liqui­do sinoviale) e compromet­tendo così l’osso sottostan­te rendendo difficile e doloroso ogni tipo di movimen­to interessato.

Per alleviare le sofferenze di quanti soggiacciono a questa malattia cronica è previsto l’ausilio di una nuova terapia per la cura dell’artrosi dell’anca prevista nel Day Hospital di Reumatologia dell’Ospe­dale San Pietro di Roma. Spiega Al­berto Migliore, responsabile del Day hospital e dell’ambulatorio di Reumato­logia del nosocomio romano

 «Sulla base dei risultati ottenuti in questi ultimi 10 anni di studi clinici abbia­mo potuto constatare come la somministrazione per via iniettiva di acido ialuro­nico (sostanza viscosa ed elastica che serve per am­mortizzare i traumi dell’ar­ticolazione, per nutrire la cartilagine ed evitare l’at­trito) nel ginocchio artrosico sia superiore, in termini di efficacia, alla soluzione fisiologica, all’ artrocentesi (puntura nel cavo articola­re) ed alle terapie a base di farmaci anti-infiammatori non steroidei. Sulla base di questi ri­sultati abbiamo pensato di estendere la tecnica di infil­trazione ecografica anche all’artrosi dell’anca con ri­sultati più che soddisfacen­ti: abbiamo avuto una ridu­zione del dolore e del con­sumo di farmaci anti-infiammatori e anti-dolorifi­ci, un miglioramento delle funzioni motoria e articola­re, ovvero delle attività del­la vita quotidiana come al­zarsi, stare in piedi cammi­nare. Insomma possiamo dire con certezza che tutti hanno presentato un mi­glioramento dell’indice funzionale-motorio, dopo questa terapia rispetto ai valori basali, con una diffe­renza risultata statistica­mente significativa. Studi di rilevanza in­ternazionale in quanto uni­ci nell’ambito della terapia del l’artrosi dell’anca»

con­clude Migliore

 «che apro­no un nuovo orizzonte per ì pazienti affetti da artrosi nonché per l’investigazio­ne scientifica relativa alla terapia loco-regionale della malattie reumatiche»