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Cancro, nuova invenzione riduce effetti collaterali della radioterapia

Curare il cancro molto spesso significa esporsi a significative quantità di radiazioni. Purtroppo il fisico spesso non le regge e compaiono diversi effetti collaterali. Per questo un’azienda israeliana ha inventato un metodo per ridurre il rischio di tali effetti. Per farlo ha brevettato un palloncino biodegradabile che separa il tessuto sano da quello malato, non permettendo più alle radiazioni di raggiungere le parti del corpo umano che non hanno bisogno di radiazioni.

L’azienda in questione si chiama BioProtect, ed ha testato il suo prodotto su 26 pazienti affetti da cancro alla prostata. Il ProSpace, come è stato battezzato questo palloncino, ha ridotto la quantità di radiazioni che hanno raggiunto il tessuto della parete rettale dei volontari che si sono sottoposti alla radioterapia, riducendone così gli effetti collaterali.

Secondo Amir Shiner, CEO della BioProtect, questa sorta di “scudo” contro le radiazioni consente alla terapia di essere molto più efficace, magari sottoponendo il paziente ad un minor numero di sedute che potranno anche incidere positivamente sull’aspetto economico del ciclo terapico.

Il ProSpace è un palloncino composto da polimeri biodegradabili riempito con una soluzione salina ed impiantato con una tecnica comune chiamata inserzione transperineale, che avviene in ambulatorio. Questo palloncino si gonfia all’inizio del ciclo di sedute ed entro 3-6 mesi (il tempo della radioterapia) si sgonfia naturalmente, in modo da non dover sottoporre il paziente ad un nuovo intervento chirurgico per rimuoverlo.

Il prodotto è già presente in Italia. La fase sperimentale ha avuto successo così già nello scorso aprile il ProSpace è stato utilizzato sui primi pazienti italiani ed europei, ed anche se inizialmente il lancio sul mercato è stato “soft”, ora sta cominciando ad assumere dimensioni di più larga scala, tanto da sbarcare anche negli USA dove la FDA lo sta testando. Secondo quanto riporta Shiner, finora è stato utilizzato sui pazienti con cancro alla prostata, ma dato che il principio di funzionamento è universale, questo palloncino potrebbe avere successo anche nella terapia per altri tipi di tumore.