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I cibi grassi diminuiscono la resistenza e le capacità mentali

I ratti che seguono una dieta ad alto contenuto di grassi mostrano una riduzione netta nel loro resistenza fisica ed una diminuzione delle loro capacità cognitive dopo soli nove giorni. Ad affermarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Oxford.

La ricerca, finanziata dalla British Heart Foundation e pubblicata sul FASEB Journal, può avere implicazioni non solo per quelli che mangiano alimenti ad alto contenuto di grassi, ma anche per gli atleti che cercano la dieta ottimale o per i pazienti con disturbi metabolici.

Abbiamo rilevato che i topi, quando passano ad una dieta ad alto contenuto di grassi dai loro bassi standard di alimentazione, hanno mostrato una riduzione incredibilmente veloce nelle prestazioni fisiche dopo soli nove giorni, quando sono stati solo in grado di eseguire il 50% del percorso su una pedana mobile, rispetto a quelli che sono rimasti con una dieta con pochi grassi

spiega Andrew Murray, che ha guidato il lavoro all’Università di Oxford ed è ora stato trasferito a Cambridge. Le diete ricche di grassi, come quelle prevalenti nei Paesi Occidentali, sono note per essere dannose a lungo termine e possono portare a problemi come l’obesità, il diabete e lo scompenso cardiaco. Esse sono anche note per essere associate con una diminuzione della capacità cognitiva nel lungo periodo. Ma poca attenzione è stata rivolta agli effetti di una dieta ricca di grassi sul breve termine.

La resistenza fisica dipende dalla quantità di ossigeno che può essere fornito ai nostri muscoli e in che modo efficiente i nostri muscoli liberano energia bruciando il “carburante” che si ottiene dal cibo che mangiamo. In particolare, il grasso come carburante è meno efficiente nell’utilizzare il glucosio dai carboidrati, ma le modificazioni metaboliche indotte da diverse diete sono complesse e, dunque non si è mai stati certi se la somministrazione di grassi per un breve periodo potrebe aumentare o diminuire il rendimento fisico.

Il team di Oxford ha nutrito i ratti con una dieta ad alto contenuto di grassi per pochi giorni e ha mostrato qualche cambiamento nelle loro capacità fisiche e cognitive. Tutti e 42 i ratti sono stati nutriti inizialmente un mangime standard con un basso contenuto di grassi (7,5%). La loro resistenza fisica è stata misurata da quanto tempo potevano correre su un tapis roulant e la loro “memoria di lavoro a breve termine” è stata misurata in un labirinto. La metà dei topi sono stati poi nutriti con una dieta ad alto contenuto di grassi, dove il 55% delle calorie provenivano da queste sostanze.

Il quinto giorno di dieta ad alto contenuto di grassi (il primo con il ritorno sul tapis roulant), i topi avevano già ridotto le loro capacità del 30% rispetto a quelli che seguivano ancora una dieta povera di grassi. Al nono giorno, l’ultimo di questo esperimento, la diminuzione della capacità era salita al 50%.

I ratti con la dieta ad alto contenuto di grassi sono stati anche capaci di commettere errori nel rompicapo del labirinto, e ciò suggerisce che anche le loro capacità cognitive sono state colpite. Il numero di decisioni corrette prima di fare un errore è sceso da oltre sei a una media di 5-5,5.

I ricercatori hanno inoltre indagato sui cambiamenti metabolici nella dieta ad alto contenuto di grassi, e hanno rilevato un aumento dei livelli di una specifica proteina chiamata “proteina sganciata” nelle cellule muscolari e nel cuore di ratti per la dieta ad alto contenuto di grassi. In questo caso il processo di combustione dei prodotti alimentari per l’energia nelle cellule, ha ridotto l’efficienza del cuore e dei muscoli. Ciò potrebbe, almeno in parte, spiegare la riduzione della resistenza sul tapis roulant.

La ricerca è stata effettuata sui topi, ma il team ipotizza che non ci sia poi così tanta differenza sugli esseri umani, i quali hanno un metabolismo molto simile a quello dei ratti. Per confermare la teoria saranno necessarie prove su dei volontari umani, ma nel frattempo, nel dubbio, forse è meglio ridurre i grassi nella propria dieta.

[Fonte: Sciencedaily]