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Clamidia, diagnosi in un’ora?

Diagnosi di clamidia in un’ora? E’ quello che promette un dispositivo molto simile ad uno smartphone messo a punto dalla John Hopkins University di Baltimora che unisce la praticità del test alla velocità di analisi dei risultati.

La clamidia, va ricordato, è un’infezione che si trasmette sessualmente molto diffusa tra i giovani ed in particolare tra le donne.  Questo strumento all’avanguardia ha ricevuto una buona accoglienza presso gli esperti presenti al Congresso dell’American Society of Mechanical Engineers NanoEngineering for Medicine and Biology.

E’ come uno smartphone, solo più “privato”. Per far si che la clamidia non diventi un pericolo per la persona stessa e per gli altri è necessario essere veloci nella diagnosi e nella cura Sottolinea infatti l’esperto in malattie infettive americano Jeffrey Klaunsner:

Nella maggior parte dei casi le infezioni da clamidia non vengono diagnosticate in tempo e quindi non adeguatamente trattate, aprendo la strada a tutte le implicazioni che ne conseguono: prima fra tutte il contagio e le ripercussioni sulla salute, non soltanto dell’apparato riproduttivo.

Ma come funziona questo dispositivo? Esso è costituto da due elementi, uno in grado di prelevare un campione di materiale cervico-vaginale ed amplificare il DNA ed un altro collegato a bluetooth capace di fotografare e proiettare su uno schermo i risultati. Utilizzando solo un’ora di tempo: è questa la vera innovazione se si pensa che di solito la diagnosi di clamidia necessita di almeno tre giorni.

Dei dati ottenuti così velocemente consentono al medico di prescrivere al paziente l’antibiotico adeguato per raggiungere un’effettiva guarigione dalla patologia ed evitare di sviluppare un’ antibiotico-resistenza, sottolinea l’ideatore del dispositivo Dong Jin Shin. Gli scienziati hanno intenzione di perfezionare il macchinario al fine di poterlo utilizzare anche per malattie come la meningite, la sepsi ed infezioni gastrointestinali virali. E’ bene non ignorare l’importanza di una cura celere della clamidia: con il cronicizzarsi essa può portare anche alla sterilità.

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