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Italiani “esuli” scoprono meccanismo del tumore al cervello

Può sembrare una storia da film, ma purtroppo è la vera e dura realtà. Due ricercatori italiani, Antonio Iavarone e Anna Lasorella, marito e moglie, per alcuni anni hanno tentato di portare avanti la loro ricerca sul tumore al cervello, soprattutto per quanto riguarda i bambini, nel nostro Paese. Ma la scarsità di fondi ed il solito nepotismo all’italiana li hanno spinti ad emigrare negli Stati Uniti.

Lì dal 2000 hanno ottenuto tutto ciò di cui avevano bisogno per lavorare in maniera professionale, ed anche ciò che cercavano: il meccanismo chiave di come funziona e come si sviluppa il tumore al cervello. Così spiega la ricerca nella sua prima dichiarazione il dott. Iavarone:

abbiamo trovato una proteina capace di distruggere alcune delle proteine-chiave utilizzate per ottenere le Ips e di far ripartire quindi la trasformazione delle cellule staminali in cellule adulte.

La proteina si chiama Huwe1 ed è stata testata sui topi.

La molecola si è rivelata indispensabile per la corretta programmazione delle cellule staminali del cervello perché grazie ad essa si formano i neuroni durante lo sviluppo dell’embrione di topo. Ma abbiamo anche scoperto che la stessa proteina viene eliminata durante lo sviluppo del più maligno tumore del cervello che colpisce bambini e adulti, il glioblastoma multiforme.

Tale tumore è la causa principale della morte per cancro tra i bambini e comunemente si sviluppa dopo la leucemia. L’incidenza del tumore al cervello si calcola sia di 3 casi ogni centomila, con un tasso di mortalità del 75%, a causa della difficoltà nel reperire i farmaci e nel sottoporsi alle cure necessarie. Continuano i ricercatori spiegando che

le cellule staminali che risiedono nel sistema nervoso si dividono ad una velocità molto alta prima di trasformarsi, dando origine alle cellule nervose mature, i neuroni. Perché questo processo avvenga in maniera corretta, le proteine che mantengono le cellule nello stato staminale ed immaturo devono essere eliminate.

E a questo punto interviene la Huwe1 che potrebbe bloccare lo sviluppo dei tumori maligni, e migliorare la possibilità di terapia. La conclusione dell’articolo comparso su Development Cell è:

La manipolazione di Huwe1 nelle cellule staminali del cervello potrebbe consentire una corretta ri-programmazione di queste cellule e permettere la rigenerazione delle cellule neurali che vengono perse nel corso di malattie neurodegenerative. Inoltre, ci aspettiamo che riportando al normale l’attività di Huwe1 nelle cellule dei tumori cerebrali di pazienti in cui Huwe1 è assente potremo fermare la crescita del tumore.

[Fonte: Repubblica, Corriere della Sera]