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Malattie reumatiche, vitamina D fa da scudo

La vitamina D è un potente scudo contro le malattie reumatiche, ma vale anche il contrario: bassi livelli di vitamina D sono infatti associati a disturbi dei muscoli e delle articolazioni. E’ quanto emerso nell’ambito del congresso della Lega Europea contro le Malattie Reumatiche (EULAR), in corso in questi giorni a Roma.
Diversi studi hanno condotto gli esperti a quest’evidenza. Vediamoli in breve.

La prima ricerca si deve a Clive Kelly del Queen Elizabeth Hospital di Gateshead (Regno Unito): su un campione composto da 180 pazienti con disturbo infiammatorio delle articolazioni, osteoartrite e dolore muscolare diffuso (mialgia), il 58% presentava gravi carenze di vitamina D, ben al di sotto dei valori di norma (che sono, ricordiamo, di 48-145 nmol/L).

Il secondo studio, del dottor Luca Idolazzi dell’Università di Verona, ha visto protagonisti più di mille pazienti con artrite reumatoide, scoprendo che la misura clinica standard dei livelli di vitamina D nel sangue, 25(OH)D, era al di sotto dei valori di riferimento nell’85% dei pazienti. Percentuale che scendeva al 60% nei pazienti che facevano uso regolare di integratori di vitamina D ma che comunque resta molto alta.
Ed ha illuminato proprio sull’insufficienza degli integratori Pier Paolo Sainaghi, dell’Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, in un terzo studio: solo il 29% dei pazienti trattati con abbondanti dosi di integratori di vitamina D è riuscita a raggiungere livelli nella norma.
Infine, Ramo’n Mazzucchelli, dell’Hospital Universitario Fundacion Alcorcon di Madrid, in un quarto studio su 3.000 pazienti ha scoperto che bassi livelli di vitamina D aumenterebbero il rischio di tumore e mortalità nei pazienti, a prescindere da altre variabili.

Dagli studi sopra si evince il ruolo fondamentale della vitamina D nella prevenzione delle malattie reumatiche nonché l’insufficienza degli integratori per ovviare al deficit. L’ideale, stando anche a quanto afferma il Professor Maurizio Cutolo, Presidente Esecutivo di Eular 2010, è ottenerla grazie all’esposizione al sole:

La vitamina D è normalmente prodotta nella pelle in seguito all’esposizione solare, per cui non è da considerarsi una vitamina in senso stretto. Persone sane con una adeguata esposizione alla luce del sole non necessitano integratori dietetici come nel caso delle altre vitamine. I pazienti con artrite reumatoide, e non solo, invece possono beneficiare della vitamina D quale agente terapeutico.

[Fonte: Asca]