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Melanoma, a rischio i bambini nati in primavera

Sarebbero a rischio melanoma i bambini nati in primavera. E’ questo il risultato di una curiosa ricerca pubblicata recentemente sulla rivista di settore International Journal of Epidemiology e condotta dagli scienziati dell’Università di Stanford.

Per giungere a questo risultato i ricercatori statunitensi hanno analizzato i dati relativi ad un campione di oltre tre milioni di cittadini svedesi nati tra il 1973 ed il 2008, verificando il numero delle persone che avevano sviluppato il melanoma in questo periodo di riferimento. Da ciò che gli esperti hanno evinto dalla loro analisi, i primi mesi della vita di una persona sembrano essere quelli più rischiosi in quanto a correlazione tra esposizione solare e conseguenze negative e che coloro nati in primavera, tra marzo e maggio, presentano una maggiore probabilità di sviluppare il melanoma.

Non dobbiamo dimenticare che questo è uno dei tumori della pelle più difficili da curare. Motivazione per la quale, ottenuti i risultati, gli scienziati sono tornati alla carica nel suggerire di evitare completamente l’esposizione al sole di questi bambini. Proteggere gli infanti è necessario: sono diverse infatti, sottolineano, le ricerche che mostrano come chi si è bruciato al sole da bambino possa avere maggiori possibilità di sviluppare un tumore della pelle in età adulta.

Vi state chiedendo perché chi nasce in primavera ha più probabilità di rimanere vittima del melanoma? E’ presto detto: viene infatti esposto al sole prima e più a lungo di tutti quei bambini nati nel corso del mese invernale. Mai come in questo caso una protezione è importante. L’esposizione solare è correlata con la possibilità di sviluppo di carcinoma basocellulare e questo è un fatto, ma non dobbiamo scordarci che il sole ci serve per sintetizzare la vitamina D. Questa presa di coscienza deve portarci a gestire in modo corretto la quantità di sole che assorbiamo e come lo facciamo. E’ importante quindi proteggerci dai raggi ultravioletti con creme solari adeguate ed evitando l’esposizione nelle ore più calde della giornata.

Fonte | IJE

Photo Credit | Thinkstock