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Vacanze in Africa e Sudamerica, attenzione alla febbre gialla

Se state programmando di trascorrere le ferie in alcuni Paesi esotici come quelli del Centro Africa e del Sudamerica, forse è il caso di dare un’occhiata alle vaccinazioni, ed in particolare a quella per la febbre gialla. Secondo le indicazioni dell’Organizzione Mondiale della Sanità, la febbre gialla è una malattia acuta virale emorragica che si trasmette attraverso le zanzare, e che prende la caratteristica di “gialla” in quanto provoca un colorito giallastro sulla pelle di chi ne è affetto, che prende il nome di ittero.

La febbre gialla è una malattia molto diffusa nelle aree centrali dell’Africa e nella parte Settentrionale del Sudamerica, per la precisione Brasile, Paraguay, Bolivia, Peru, Colombia e Venezuela, dove si calcola colpisca circa 200 mila persone ogni anno e faccia circa 30 mila vittime. La malattia è prevenibile, ma si calcola che il 50% delle persone che la contraggono e non si sottopongono al trattamento sanitario, rischiano di morire. Non esiste una vera e propria cura, più che altro il trattamento mira a ridurre i sintomi, per questo è importante la vaccinazione.

La vaccinazione è la misura più importante di prevenzione contro la febbre gialla. Il vaccino è sicuro, conveniente ed estremamente efficace, e sembra fornire una protezione per 30-35 anni o più. Il vaccino garantisce l’immunità efficace entro una settimana per il 95% delle persone vaccinate

si legge sul sito dell’Oms. I primi sintomi, che possono sorgere 3-6 giorni dopo la puntura, sono febbre, dolori muscolari, mal di testa, mal di schiena, brividi, perdita di appetito accompagnata da nausea e vomito. Spesso tali sintomi scompaiono in 3-4 giorni, ma circa il 15% dei pazienti poi sfocia in una seconda fase in cui la febbre diventa più alta e si sviluppano ittero, dolori addominali e vomito. Nella fase più acuta compare anche emorragia da naso, occhi e bocca, con sangue che compare anche nelle feci. I reni cominciano a non funzionare bene e la morte sopraggiunge a volte entro due settimane, anche se circa la metà dei pazienti che entrano in questa fase può guarire.

Per evitare tutto ciò, il metodo migliore è sottoporsi alla vaccinazione a cui dovrebbero pensare tutti i viaggiatori che si recano in aree in cui le febbre gialla è endemica, in particolare per i bambini. Le uniche persone che dovrebbero evitare il vaccino sono i neonati sotto i 9 mesi, le donne in gravidanza e le persone con allergie gravi alle uova ed immunodeficienza, in particolar modo chi ha subìto la rimozione del timo. Gli effetti collaterali del vaccino, che compaiono in circa un caso ogni 5, sono un leggero mal di testa e dolori muscolari che compaiono 5-10 giorni dopo l’immunizzazione, mentre casi gravi di reazioni sono estremamente rari. Può anche aiutare qualche misura di controllo delle zanzare come l’uso di insetticidi, repellenti per zanzare e zanzariere alle finestre e sul letto.

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[Fonti: Oms; Cdc]