Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Epidemie » Influenza, come riconoscere l’australiana

Influenza, come riconoscere l’australiana

Che quest’anno l’ondata di influenza sarebbe stata più aggressiva, gli esperti lo avevano già anticipato qualche mese fa. Ora, però, la previsione è diventata certezza, con la comparsa dei primi casi di australiana, registrati in questi giorni nel nostro Paese. L’Università di Parma ha infatti isolato il virus in tre pazienti, tre ceppi, tutti appartenenti al sottotipo A/H3N2, ma è soltanto la miccia che farà propagare il focolaio di una delle ondate di epidemia influenzale più feroci degli ultimi anni. Gli esperti prevedono infatti che sarà un Natale sotto le coperte per ben sette milioni di italiani, circa l’8% della popolazione totale. Ma quali sono i sintomi della sindrome influenzale proveniente dall’Australia? Lo spiega a Il Tempo Giacomo Milillo, segretario della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg):

I sintomi sono quelli classici: febbre, dolori muscolari, infiammazione delle vie respiratorie e tosse. Sintomi che la maggior parte delle persone può superare con il riposo e il ricorso a farmaci antipiretici e antifebbre. Gli antibiotici vanno invece usati con cautela.

Per arginare i costi sociali che comporta l’avere migliaia di lavoratori e non a letto il Ministero del Welfare ha previsto la vaccinazione gratuita per le categorie particolarmente esposte al rischio di contagio: potranno usufruirne anziani sopra i 65 anni di età, malati cronici, forze di polizia e vigili del fuoco. Come sottolineato in una nota dal sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio:

La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze: ricordo a coloro che ancora non si sono vaccinati, che il periodo ottimale per effettuare la vaccinazione va fino alla fine di dicembre e che, dunque, sono ancora in tempo a ricorrere a questo tipo di profilassi.

Malgrado l’influenza sia spesso sottovalutata, ogni anno dalle complicazioni del virus influenzale si registrano circa 8.000 decessi. E’ importante, dunque, che i soggetti particolarmente esposti al rischio di contagio si vaccinino in misura preventiva.