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Poliomielite, trovato virus nell’acqua in Israele

Il virus della poliomielite è stato trovato due settimane fa nell’acqua in Israele, undici anni dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dichiarato lo stato mediorientale libero dall’agente patogeno, nel corso di un controllo a tappeto sulle acque reflue. Cosa succede?

Trenta i campioni presi da dieci siti differenti, e risultati tutti positivi al poliovirus del sierotipo 1 – Brunhilde, derivante dal nome dello scimpanzé in cui fu identificato. Un ceppo responsabile dell’85% dei casi paralizzanti della malattia, capace di colpire gli arti inferiori e superiori di chi ne viene contagiato. Nonostante gli sforzi, l’Oms non è riuscito ad eradicare il virus dal pianeta entro il 200o, ma era soddisfatto (finora, N.d.R.) di essere riuscito ad eliminarlo completamente da alcuni stati come il nostro e come Israele. Motivo per il quale i risultati ottenuti dai controlli sono stati come un fulmine a ciel sereno per gli esperti, che ora “sorvegliano” la situazione con un’attenzione del tutto nuova, upgradando ufficialmente il pericolo di espansione internazionale del virus della poliomielite da “moderato” ad elevato”-

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene infatti che il rilevamento del virus della malattia in campioni presi in tutto il paese indica “un aumento dell’area geografica di diffusione per un prolungato periodo di tempo”. Nelle scorse settimane era stata riscontrata una recrudescenza di nuovi casi di polio in Afghanistan, Nigeria e Pakistan, tre luoghi nei quali il virus non è mai stato debellato. Quel che è successo ha convinto le autorità israeliane, nonostante una copertura preventiva attuale quasi totale, della necessità di una nuova campagna di vaccinazione supplementare, da condurre per via orale attraverso un nuovo protocollo.

C’è da chiedersi: vi sono problemi per chi deciderà di visitare Israele? Teoricamente no: qui in Italia la vaccinazione contro la poliomielite è obbligatoria nei primi mesi di vita. Chi ha completato la vaccinazione può usufruire per sicurezza di una dose di richiamo, mentre coloro che non possono contare su una protezione completa o non sono mai stati vaccinati, è consigliato eseguire cicli completi, anche per evitare di portare il virus in Europa.

Fonte | Organizzazione Mondiale Sanità

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