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Adroterapia: come e perché distrugge i tumori

La notizia dell’apertura del centro per l’adroterapia di Pavia, ha rinnovato tante speranze per i malati di tumore, ma ha anche creato alcuni dubbi. Qualcuno ha ad esempio pensato che la radioterapia finora utilizzata potesse considerarsi inutile o superata, ma non è così. Molti hanno cominciato a cercare in internet delle risposte, richiedendo anche a noi informazioni specifiche.

Ricordando che non siamo dei medici e che pure nessun dottore degno di questo nome farebbe una diagnosi on-line, tanto meno con consigli terapeutici, abbiamo cercato chi potesse illuminarci  sull’ argomento. Il Dott. Giacomo Cuttone Presidente della Commissione Scientifica Nazionale per la ricerca interdisciplinare dell’ INFN ovvero l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ci ha subito chiarito dei dubbi:

Con il termine adroterapia intendiamo una forma particolare di radioterapia che invece di utilizzare raggi x ed elettroni, si serve di particelle: i protoni (nucleo dell’atomo di idrogeno) e gli ioni di carbonio (nucleo dell’atomo di carbonio). Una volta caricate da un acceleratore prendono il nome di adroni.

Non si tratta dunque di una tecnica alternativa alla comune radioterapia, ma solo complementare perché queste particelle interagiscono con il materiale biologico, cioè con il corpo umano in maniera differente rispetto agli elettroni ed ai raggi x.

Diciamo però che ioni e protoni hanno delle caratteristiche speciali: se pensiamo ad un fucile, possiamo dire che il raggio energetico ha una precisione balistica eccezionale: colpisce anche il tumore più piccolo, senza intaccare i tessuti sani circostanti. In più i soli ioni di carbonio, a parità di energia rilasciata hanno una potenza tripla rispetto agli altri. Questi sono solo due dei motivi che fanno dell’adroterapia, la tecnica ideale per trattare i tumori radio-resistenti.

Il Centro Nazionale per l’ Adroterapia Oncologica (Cnao), appena inaugurato, è una struttura adiacente al Policlinico San Matteo di Pavia. Ha un suo acceleratore dedicato, ovvero un  macchinario ad altissima tecnologia capace di caricare le particelle nucleari. Per questo motivo è stato necessario il contributo dell’INFN: è una delle applicazioni mediche della fisica nucleare!

Quando il Cnao inizierà le terapie avrà a disposizione 24 ore su 24 il suo acceleratore. Questo centro non ha ancora pertole porte ai pazienti, lo farà presto, nel frattempo è possibile accedere al sito (qui) e mandare una mail per chiedere informazioni.