Home » Neurologia » Corteccia cerebrale, correlazione tra spessore ed intelligenza

Corteccia cerebrale, correlazione tra spessore ed intelligenza

La corteccia cerebrale è più spessa? Allora maggiore è l’intelligenza. A quanto pare allo spessore della corteccia cerebrale sono collegati diversi aspetti della nostra vita psichica: l’intelligenza, ma anche la depressione e la psicosi.

A spiegarlo uno studio in materia pubblicato sulla rivista Nature il quale è stato in grado di provare ed evidenziare che il livello di intelligenza di ogni essere umano è legato in maniera molto stretta alla crescita, per modi e tempi, della corteccia cerebrale durante i primi venti anni di vita.  Ad ogni fascia di età come l’infanzia e l’adolescenza, corrisponde uno sviluppo ideale.

Per portare un esempio calzante, è sempre grazie allo spessore della corteccia che i bambini hanno una capacità di apprendimento decisamente più alta di quella degli adulti. Lo studio è stato condotto su 307 tra bambini ed adolescenti sottoposti a diversi esami a livello cerebrale.

Le immagini ottenute attraverso la risonanza magnetica e la tac hanno palesato i diversi stadi di sviluppo del sistema nervoso dei coinvolti rendendo possibile una valutazione oggettiva dei dati. All’analisi è quindi emersa una correlazione di tipo negativo per ciò che riguarda l’infanzia. I bambini di età compresa tra i 4 ed i 6 anni con maggiore spessore corticale sono risultati meno intelligenti rispetto a quelli con minore spessore. Risultati diametralmente opposti sono stati registrati nei preadolescenti: coloro che avevano la corteccia più sviluppata hanno dimostrato avere un maggiore intelletto.

Giovanni Biggio, presidente della Società Italiana di Neuro Psicofarmacologia evidenzia:

Nei bambini con un’intelligenza superiore, lo sviluppo della corteccia cerebrale è risultato più rapido rispetto a quelli con intelligenza media e alta. Le varie indagini diagnostiche hanno anche permesso di calcolare l’età in cui la corteccia raggiunge il massimo spessore durante il suo processo di sviluppo: 5,6 anni nei bambini con intelligenza media, 8,5 anni in quelli con intelligenza alta e 11,2 anni per i ragazzi con intelligenza superiore

Per ciò che riguarda gli sbalzi di umore, anche essi sarebbero collegabili all’instabilità dello spessore della corteccia. Una “incertezza” che perdura almeno fino ai 13 anni. Continua il dott. Biggio:

È per questo che il tono dell’umore degli adolescenti è molto labile: passano facilmente dall’esaltazione e buon umore a fasi di depressione e forte insicurezza. Sia a causa degli sbalzi ormonali sia, soprattutto, perché determinate zone della corteccia non sono ancora stabilizzate.

Secondo lo studio, anche la schizofrenia e la psicosi, patologie psichiatriche, sarebbero collegate alla corteccia cerebrale ed al suo sviluppo. Chi sviluppa tali malattie molto probabilmente ha subito, nel corso della adolescenza, una riduzione massiva delle capacità della corteccia. Essendo quest’ultima la zona adibita al controllo degli impulsi primari, il collegamento tra i due fatti appare evidente.

Articoli correlati:

Come mantenere giovane il cervello

Disturbo d’ansia, individuata la causa

Coma, si risveglia dopo 5 anni per poche ore

Cervello, le virtù del papavero giallo