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Lo yoga scientifico: prevenzione dei tumori e delle infezioni

Lo yoga è la più antica tecnica evolutiva al servizio dell’uomo e innumerevoli testimonianze ne attestano l’origine nella notte dei tempi. Sono stati ritrovati, lungo la valle dell’Indo, sigilli in pietra raffiguranti figure umane nelle posizioni classiche dello yoga che lo fanno risalire al 3000 a.C., ma si crede sia ancora più antico.

 Nel corso dei millenni ha subito molte trasformazioni, prendendo, secondo le personali interpretazioni dei vari maestri, strade anche diverse, così sono nate molteplici scuole e correnti, che mettono l’accento su un particolare aspetto della pratica. Il suo diffondersi in occidente è relativamente recente: è solamente nei primissimi anni della seconda metà del secolo passato che inizia la sua penetrazione (per opera dei vari Yogananda, Sivananda, Aurobindo, Maharishi, Osho ed altri).

Lo yoga è il più antico metodo di crescita personale che unisce corpo, mente e spirito. La sua pratica, con un lavoro paziente sull’energia che circola in noi, permette di sperimentare, attraverso una presa di coscienza del nostro essere in “toto”, un riequilibrio energetico e un maggiore benessere corpo-mente.

 Attraverso specifiche posizioni o asana e con tecniche di respiro (pranayama) si agisce sull’apparato muscolare e scheletrico distendendo legamenti e tendini, sciogliendo contrazioni, drenando le tossine e tonificando i muscoli, stimolando la circolazione sanguigna e rilassando e fortificando il sistema nervoso. S’impara a riconoscere e gestire gli effetti negativi delle tensioni accumulate e a rimuoverne con pazienza i blocchi. Lo yoga è da tempo oggetto di studio da parte dei ricercatori occidentali ed alcune ricerche hanno permesso di rilevare come la pratica costante delle asana e del pranayama possa portare maggiore energia fisica e mentale, oltre una rinnovata dose di prontezza ed entusiasmo.

 Riguardo al respiro, negli studi sul metabolismo delle cellule cancerogene, Otto Warburg arrivò a scoprire che queste cellule proliferano in un ambiente con scarso ossigeno. In altri studi, sempre sulla respirazione e i suoi effetti, è stato verificato come i livelli dell’immunoglobulina A nella saliva (lg.A) fossero aumentati notevolmente dopo delle tecniche respiratorie.

 L’Ig.A nella saliva è la prima linea difensiva contro i germi provenienti dall’esterno. Da qui l’importanza di una buona respirazione, che lo yoga ha sempre tenuto in gran considerazione, tale da dare al pranayama un valore primario sviluppando un gran numero di tecniche. E ancora si agisce anche a livello delle ghiandole endocrine, favorendone la loro autoregolazione (dal punto di vista indiano si stimolano i vari chakra/vortici o ruote di energia portando beneficio nel nostro sistema energetico).