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Alimentazione: i controlli per la salute pubblica

Dalla mucca pazza in poi abbiamo cominciato a preoccuparci di cosa mangiamo: residui di pesticidi, nuovi virus come l’influenza suina e l’aviaria, ormoni, antibiotici, batteri….La lista è lunga secondo una ricerca condotta dall’Unione Europea: questi citati infatti sono solo i fattori in cima alla scala delle preoccupazioni del 60% dei consumatori del vecchio continente.

Ormai sappiamo quanto l’alimentazione influisca sulla nostra salute, nel bene e nel male. Per questo è stato organizzato dalla Asl RomaH, presso l’Ini di Grottaferrata, un corso sul “Controllo Ufficiale e Sistema HACCP”, volto a fare il punto sui numerosi aspetti della sicurezza alimentare. Sotto la lente d’ingrandimento la normativa europea, che si presenta come un vero e proprio “testo unico” sul tema.

In particolare vengono presi in considerazione l’organizzazione e la qualità dei controlli, dalla produzione alla distribuzione, passando dalla trasformazione. L’80% degli italiani secondo una ricerca della Federalimentari ripone fiducia nei prodotti nostrani. Le regole ci sono, ma sappiamo che non sempre vengono rispettate purtroppo. La cronaca ci racconta di contraffazioni e rischio per la salute pubblica. Ma allora, quanti e quali sono i controlli che si effettuano affinché sulle nostre tavole arrivi del cibo sano?

Esiste intanto il sistema di autocontrollo, che obbliga gli operatori del settore alimentare a controllare dal punto di vista igienico-sanitario ogni passaggio delle fasi produttive, secondo delle regole stabilite. Su tutto però vige il rigoroso controllo dei Servizi Veterinari e di Igiene degli alimenti e nutrizione dei vari Dipartimenti di prevenzione delle Asl. Esistono dei controlli standardizzati, ma anche straordinari che partono da segnalazioni circostanziate fatte da noi consumatori.

Vi faccio un esempio: in un ipermercato, mi sono accorta che il frigo dei surgelati era spento e tutti i prodotti si erano scongelati. Ho avvisato il banchista, che ha semplicemente riattaccato la spina all’elettricità. Ero pronta ad andare alla Asl! Ma non è servito, perché dopo poco, ho visto che svuotavano il frigo eliminando i prodotti ormai invendibili.

Un grande spreco, ma un gesto importante. Se vi trovate in situazioni di questo tipo, segnalatele all’autorità, per il bene della salute pubblica. Inutile dirvi di rispettare le stesse regole anche per la conservazione dei cibi in casa….Non ricongelate mai, rispettate le scadenze, specie dei prodotti freschi, assicuratevi della provenienza dei cibi che comprate. A questo proposito: ho seminato un orticello su balcone, vi farò sapere se mangeremo pomodori tutta l’estate. Sono ricchi di antiossidanti!

[Fonte: INI]