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Alimentazione, nell’Ue cala il ricorso ai pesticidi

Buone notizie sul fronte dell’alimentazione. Secondo un’indagine dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) il ricorso ai pesticidi sui prodotti alimentari all’interno dell’area Ue è diminuito. I dati fanno riferimento al 2008, visto che per elaborare tutte le informazioni ci è voluto più di un anno, ma essi mostrano un miglioramento rispetto all’anno precedente dello 0,7%. Può sembrar poco, ma stiamo parlando quasi di una completa eliminazione dei pesticidi dai prodotti alimentari presenti in Europa, dato che si è passati dal 4,2% al 3,5%.

Ciò significa che ben il 96,5% dei prodotti analizzati rispetta i livelli massimi di residui di pesticidi legalmente ammessi nell’Ue, una quantità davvero minima che basta seguire le norme igieniche di base per eliminare. Nell’analisi sono stati presi in esame oltre 70 mila campioni di 200 tipi diversi di prodotti alimentari, sottoposti a ricerca di 862 tipi di pesticidi, ed è stato rilevato che la maggior parte degli alimenti “contaminati” erano stati importati, e non prodotti, nell’area Ue.

I dati sono in continuo miglioramento dato che se oggi possiamo dirci relativamente sicuri vista l’alta percentuale di prodotti non pericolosi, non è sempre stato così, dato che solo 5 anni fa i prodotti alimentari contaminati erano quasi la metà (il 47,3% presentava quantità eccessive di pesticidi). Una percentuale che poi è andata lentamente a decrescere negli anni successivi, fino a raggiungere il piccolo (ma ancora troppo) 3,5% di oggi.

La situazione è ancora migliore per i prodotti che riguardano l’infanzia, dove la legislazione è ancora più severa avendo maglie più strette nella quantità consentita di pesticidi, dato che solo lo 0,2% dei prodotti può essere considerato “fuorilegge”.

In ogni caso, assicura l’Unità per la revisione tra pari della valutazione del rischio dei pesticidi dell’Efsa (PRAPeR), anche per quella piccola percentuale di prodotti che si considerano come troppo “inquinati” dai pesticidi, i pericoli per la salute sono davvero minimi, e solo l’esposizione cronica a più prodotti contaminati può destare qualche preoccupazione, anche se ciò avviene solo in rari casi, come ammette la stessa Efsa.

[Fonte: Newnotizie]