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Colesterolo: sempre più adolescenti a rischio

Cibi poco sani e sempre meno attività fisica hanno come prima e più nota conseguenza l’aumento del peso. Ma nel dilagare di obesità c’è un’altra condizione, spesso sottovalutata, in costante crescita: il colesterolo anche tra i più piccoli. E’ noto infatti che, arrivati alla mezza età, sono milioni le persone che soffrono di questa condizione. Purtroppo però questa è sempre meno una malattia destinata agli over 50.

Secondo uno studio effettuato al Center for Disease Control and Prevention negli Stati Uniti, pare che addirittura il 20% degli adolescenti americani soffra di colesterolo alto. I dati italiani ancora non sono così precisi, ma come spiega Arrigo Cicero, farmacologo clinico del Centro per lo studio dell’aterosclerosi dell’Università di Bologna, al Corriere della Sera, anche se i numeri nel nostro Paese sono più bassi, il problema c’è ed è sempre più presente.

Il rischio del colesterolo alto è che esso porti a problemi cardiovascolari negli anni successivi, e se non si prendono provvedimenti, i pericoli possono risultare anche gravi. L’allarme lanciato dai ricercatori americani è che anche tra i normopeso, coloro i quali non presentano situazioni di “bilancia” preoccupanti, possono avere dei valori del sangue poco incoraggianti. Secondo le loro stime, sono circa il 14% gli adolescenti che, seppur con un peso normale, soffrono di colesterolo alto.

Spiega Cicero:

Sicuramente la familiarità va tenuta in considerazione. In particolare quanto più sono alti i livelli di grassi nel sangue dei genitori e quanto più precocemente sono aumentati, tanto prima andrebbe eseguito un controllo sui figli. Per esempio se la mamma ha 400 di colesterolo a 45 anni, potrebbe valere la pena di controllare i figli già a 3-4 anni. In assenza di una familiarità per le dislipidemie potrebbe, invece, essere utile eseguire i test lipidici solo in particolari circostanze, per esempio se si è verificato un aumento importante di peso.

La soluzione per risolvere tale problema? Prima di tutto aumentare l’attività fisica, che se per una persona anziana può essere un problema, di certo non lo è per un quattordicenne; e poi migliorare l’alimentazione, seguire corretti stili di vita, o ricorrere a farmaci, anche se questa pratica in Italia non è molto seguita, cosidetti ipocolesterolemizzanti, cioè le statine che abbassano i valori del colesterolo cattivo nel sangue. Ma sarebbe preferibile senza dubbio una passeggiata in più al giorno.

[Fonte: Corriere della Sera]