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Ferro, limitarne la carenza nei giovani

 Il ferro è uno degli elementi naturali dei quali il corpo umano non può fare a meno. Una sua carenza, tra l’altro, può portare ad anemie ed altre malattie ematiche. I suoi livelli devono essere sempre mantenuti nei giusti parametri.

Si tratta di un assunto valido per gli adulti, figurarsi per degli adolescenti.L’INRAN, l’ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione coordinato dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha condotto nell’ambito del programma HELENA, uno studio sulle carenze di ferro negli adolescenti europei.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition. Gli scienziati hanno preso in esame un campione composto da 940 ragazzi, nello specifico 438 maschi 502 femmine provenienti da 10 diverse città europee, tra le quali figura anche la Capitale. L’analisi ha rivelato che la carenza di ferro adolescenziale è un fattore comune e trasversale di tutti paesi presi in considerazione dallo studio.

Spiega la ricercatrice Marika Ferrari:

Il metodo prescelto per valutare lo status del ferro è particolarmente affidabile.  E’ stato misurato ttraverso il dosaggio della ferritina nel siero,che riflette i depositi di ferro disponibili nel nostro organismo per fronteggiare eventuali periodi di scarso apporto di ferro dalla dieta. Quando queste riserve tendono ad esaurirsi, vuol dire che l’organismo rischia una reale carenza di ferro, con conseguente alterazione delle sue funzioni e comparsa dell’anemia.

La dottoressa Ferrari ha inoltre sottolineato che almeno il 18% degli adolescenti presenta una riduzione delle riserve di ferro. Ad essere colpite maggioremente le giovani di sesso femminile con una percentuale del 21% rispetto quella del 13% relativa ai ragazzi. Per ciò che riguarda Roma, a presentare bassi depositi di ferro è stato il 21% delle ragazze ed il 17% dei ragazzi; dati trasformatisi rispettivamente nel 4% e nel 2% per ciò che riguarda la carenza conclamata della sostanza.

Per evitare il manifestarsi di tale “patologie”è necessario porre attenzione all’alimentazione delle ragazze adolescenti, attualmente il gruppo più a rischio. L’apporto di ferro infatti dovrebbe essere adeguato al reale fabbisogno, dovuto sia alla crescita che alle perdite mestruali. A tal proposito bisognerebbe favorire l’assorbimento di questa sostanza attraverso l’utilizzo di limone sulle verdure o spremute d’arancia: la vitamina C, infatti, trasforma il ferro in una forma dello stesso maggiormente assimilabile rispetto a quella normale.