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Ramadan, con il caldo, un rischio per la salute

 E’ ufficialmente iniziato il Ramadan, ovvero il digiuno arabo, che durerà un mese e come è noto prevede l’astensione assoluta dal bere, mangiare, praticare attività sessuali e fumare, dall’alba al tramonto. La parola Ramadan significa “caldo” e mai forse come in questa estate bollente con temperature record sembra essere adeguata. Ma ciò non è sicuramente un punto a favore per la salute dei mussulmani praticanti a rischio così di disidratazione, colpo di calore o comunque nella migliore delle ipotesi, svenimenti.

Un allarme in particolare è stato lanciato nelle scorse ore dalla Coldiretti, che ha sottolineato come il lavoro dei campi sia maggiormente esposto a tali rischi e soprattutto come in agricoltura siano impiegati 230.000 extracomunitari, per lo più di religione islamica e dunque soggetti al Ramadan. Per garantire la sicurezza e la salute degli stessi è stato dato vita ad alcune iniziative volte alla prevenzione: già un mese fa ad esempio nel mantovano la Coldiretti ha iniziato a distribuire un opuscolo, redatto in varie lingue ad opera dei medici delle Asl, per informare i lavoratori agricoli (e non solo) dei rischi dello stress da caldo e sui primi sintomi da non trascurare.

L’Imam Izzedin Elzir, Presidente dell’Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) in supporto a tali iniziative e rivolto proprio alla Coldiretti ha ricordato come i fedeli islamici, sottoposti a lavori pesanti all’aperto, sotto il sole, o comunque in ambienti con caldo torrido, o che hanno problemi di salute, possono, anzi devono bere acqua. Il Ramadan può essere infatti sospeso e rimandato al mese successivo, in queste o altre condizioni estreme. Ha spiegato:

“La cosa primaria è la salute della persona. E’ Dio stesso che dà la possibilità di bere e di interrompere il digiuno se si è in difficoltà o si sta male. Dio non vuole vedere il proprio fedele soffrire. Il Ramadan è un periodo in cui il musulmano è chiamato a un esame di coscienza sui propri comportamenti, è una scuola di solidarietà verso il prossimo e di autodisciplina e di autocontrollo verso se stessi. E’ importante lo scopo profondo per il quale si digiuna dall’alba al tramonto”.

Una dichiarazione importante, che dunque può aiutare a prendersi cura di se: bere acqua è una necessità fisiologica, in tali casi salvavita. Secondo gli studiosi dell’Islam, le altre condizioni che autorizzano la sospensione del Ramadan sono le malattie, la gravidanza, l’età molto avanzata (non bere e non mangiare potrebbe pregiudicare seriamente la salute degli anziani) ma anche alcune professioni particolari: chi ad esempio guida un autobus ed ha la responsabilità della vita di molte persone non può rischiare con il digiuno di mettere a repentaglio la vita altrui con un malore. Per le prossime ore è previsto un abbassamento delle temperature, addirittura definito come anticipo d’autunno, ma poi il caldo tornerà e proseguirà per il resto dell’estate. Il Ramadan terminerà il 18 agosto.

Fonte: Coldiretti

Foto: Thinkstock