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Tumori: l’alimentazione errata è peggio del fumo di sigaretta

 Tumori? La cattiva alimentazione uccide più del fumo di sigaretta. Una dichiarazione forte, che arriva direttamente dal Prof. Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. L’occasione, il primo di una serie di incontri presso l’Università la Sapienza di Roma dedicati al “Vivere in Salute”. Gli ultimi dati scientifici parlano di un’incidenza dell’alimentazione errata sullo sviluppo dei tumori, pari al 35% dei casi, contro il 30 % del fumo!

“Se il numero dei decessi per cancro è diminuito, non dipende solo dalle nuove terapie farmacologiche, ma anche e soprattutto dalla prevenzione (pensiamo ai dati che riguardano il tumore al seno, ndr), che deve necessariamente iniziare a tavola. Alimentarsi, significa effettuare una scelta e questa deve essere consapevole, per poterci preservare dalle varie malattie, neoplasie comprese”.

Qualche esempio?

L’oncologo spiega che nell’Isola di Okinawa, dove la curcuma viene consumata quotidianamente, si vive molto a lungo: la presenza di ultracentenari supera del 15% quella di ogni altro luogo del mondo.  In più ricorda che la frutta e la verdura risultano essere protettivi, dei veri antitumorali naturali, mentre il tumore al colon è molto raro nei Paesi in cui non si mangia carne: questa, abbinata al fumo di sigaretta sembra avere una correlazione con il tumore al polmone. Ecco dunque quali sono le sfide future: la prevenzione di tutti i tipi di neoplasie e non come si pensa solo di quelle dell’apparato gastro-intestinale,  deve iniziare a tavola, è importante proseguire con una corretta educazione alimentare, ma anche

“puntare a identificare i fattori protettivi contenuti negli alimenti che aiutano a combattere il cancro“.

Una bella sfida che noi di Medicinalive abbiamo deciso di intraprendere. Già ieri vi abbiamo raccontato dell’apertura di un Consultorio dietetico per la prevenzione dei tumori, presso l’Istituto oncologico Pascale di Napoli, e di certo proseguiremo su questo percorso, anche con l’ausilio di esperti e specialisti del settore. Che dite, l’idea vi piace?

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