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Anoressia, tornano le sentinelle della salute in passerella

 Mercoledì prossimo, in occasione dello start della Settimana della moda a Milano (23 febbraio-1 marzo), in passerella tornano le sentinelle della salute. Per combattere l’anoressia nel mondo della moda, scendono in campo nove ragazze famose coordinate dall’attrice Dalida Di Lazzaro, che osserveranno le modelle per segnalare quelle misure troppo strette che segnalano una magrezza patologica.

L’attività di monitoraggio verrà riferita all’assessore alla salute del Comune, Giampaolo Landi di Chiavenna, che farà a sua volta rapporto al presidente della Camera della moda, Mario Boselli. L’iniziativa è alla seconda edizione, lo scorso anno vennero segnalati sei casi di magrezza sospetta. Quest’anno le segnalazioni verranno effettuate da Scilla Ruffo di Calabria, Carolina Salvati, Barbara Insom, Isabella Gaetani d’Aragona, Rossana Ciccarone, Laura Lombardi, Nathalie Dompé, Gioia Bini e Maria Lucia Caspani.

Dalila Di Lazzaro spera che in passerella tornino presto forme armoniose e sane, come quelle celebrate da Versace, l’attrice cita come esempi Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Naomi. L’assessore Landi, dal canto suo, spiega che, oltre all’anoressia, altro disagio da combattere è la ricerca eccessiva di bellezza e perfezione estetica, un problema molto diffuso che

dà i primi segni già a 10-12 anni e contagia sempre più spesso anche i bambini, le donne over 40 e gli uomini. Circa il 40% dei ragazzi e delle ragazze nella fascia 18-19 anni si dice disposto a modificare il proprio corpo con qualunque mezzo a disposizione. Il 73% delle minorenni non avrebbe problemi a ricorrere alla chirurgia estetica e il 17% risponde che lo farebbe, ma senza dirlo per motivi di riservatezza.

Se i disturbi alimentari colpiscono 3 milioni di italiani, il 5% della popolazione, anche i dati sui ritocchi dei giovanissimi sono in crescita:

Sono circa 150 mila all’anno gli interventi di chirurgia plastica nella fascia 18-25 anni, ritocchi che riguardano nell’84% dei casi seno, pancia e fianchi, nel 41% dei casi le gambe e nell’11% il viso. Una ricerca forsennata dell’apparire più che dell’essere.

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[Fonte: Adnkronos]