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Essure, la contraccezione femminile permanente: efficacia, controindicazioni ed effetti collaterali, la parola all’esperto

 Essure, è la contraccezione femminile permanente che si avvale di alcuni dispositivi atti a  stimolare una barriera naturale, fisiologica all’interno delle tube, senza bisturi o pillole a base di ormoni. In altre occasioni (qui) vi abbiamo già illustrato le indicazioni, la scheda tecnica ed i costi e ci siamo avvalsi delle ulteriori spiegazioni di un esperto (qui). Ma effettivamente, quanto è efficace questa tecnica contraccettiva definitiva? Ed esistono controindicazioni o rischi correlati? Abbiamo nuovamente chiesto il parere del prof. Gian Luigi Marchino, ginecologo, tra i primi medici ad aver applicato Essure in Italia (già da qualche anno) e responsabile del reparto di endoscopia ginecologica dell’Azienda Ospedaliera S. Anna di Torino.

Quale è l’efficacia di Essure, le percentuali di successo?

“Essure ha un’efficacia di circa il 99,74% dei casi, secondo quanto dimostrato da uno studio clinico retrospettivo e multicentrico: “The ESTHYME study. Women’s satisfaction after hysteroscopic sterilization (Essure micro-insert)”, realizzato in Francia. Il lavoro ha coinvolto 1032 pazienti provenienti da 12 ospedali (pubblici e privati) che si erano sottoposte alla procedura in questione tra il 2002 ed il 2006. I dati che sfiorano il 100% sono stati rilevati dopo 5 anni di follow-up. Estyme ha anche dimostrato come il 33% delle donne abbia riferito un miglioramento della propria sessualità relativa alla maggiore tranquillità contraccettiva”.

Essure ha delle controindicazioni?

“Sì. Non tutte le donne possono sottoporsi a questa procedura di sterilizzazione: è ad esempio controindicata nelle pazienti che hanno delle malformazioni all’utero o alle stesse tube, dove i dispositivi vanno inseriti: quindi in presenza di tutte quelle anomalie che anatomicamente non permettono una buona visione interna necessaria al posizionamento corretto dei microinserti. Per questo scopo, è necessario anche un endometrio sottile e dunque la necessità di preparare le pazienti con una terapia ormonale. In più per ovvi motivi, Essure è controindicato in caso di sospetta gravidanza, di un tumore o della presenza di un’infezione.

Rischi durante l’inserimento dei dispositivi Essure ed effetti collaterali?

“Il tutto, lo ricordo, dura pochi minuti, circa 10, in una sala operatoria (ma può bastare anche un ambulatorio specifico con gli strumenti adeguati). Si effettua in regime di day hospital, senza sedazione, con la paziente sdraiata sul tipico lettino ginecologico e si procede con l’isteroscopio. Non è una pratica dolorosa, anche se di rado si è avuto qualche raro caso di svenimento della paziente, per cui si preferisce avere sempre presente un anestesista in sala. Nell’arco delle 24 ore la signora può tornare alle sue solite attività. Grazie all’utilizzo dell’isteroscopio i rischi sono veramente rari e più che altro riferibili al passato (posizionamento errato, perforazioni o dislocazione dei dispositivi). Può manifestarsi nell’immediato un leggero sanguinamento che tende a risolversi rapidamente.

Dopo l’innesto non ci sono sintomi o effetti collaterali o dolori. Per quanto riguarda il rischio di un’errata applicazione e dunque di una mancata efficacia a Settembre  a Stresa, in un congresso a cui hanno partecipato tutti i medici che usano Essure abbiamo pianificato un nuovo protocollo di controllo: dopo 30 giorni dall’applicazione per verificarne la correttezza del posizionamento, procediamo con un’ecografia trans vaginale.

Se tutto va bene, dopo ulteriori 60 giorni la paziente avrà il via libero definitivo (ndr ci vogliono 90 giorni affinché si formi l’ostruzione tubarica che è alla base di questa tecnica di contraccezione permanente ed in questo periodo è necessario utilizzare un’altra metodica anticoncezionale, diversa dalla spirale). Nei casi dubbi invece, quando l’operatore ritiene di aver avuto difficoltà nell’applicazione, alla paziente si consiglia una valutazione della pervietà tubarica con isterosalpingografia o ultrasonosalpingoscopia per la conferma dell’avvenuta occlusione tubarica definitiva”.