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Cuore: l’importanza di un defibrillatore in ogni campo sportivo

Un defibrillatore su ogni campo sportivo. Questa è la campagna promossa dalla Onlus Giorgio Castelli, una fondazione nata da un modo di vedere e di vivere lo sport in tutta sicurezza, una sensibilità scaturita da un tragico evento, la morte di un figlio. La famiglia Castelli ha valuto dare un significato forte in ricordo di Giorgio Castelli morto tra le braccia del fratello gemello Alessio la sera del 24 febbraio del 2006 durante un allenamento di calcio sul campo del Tor Sapienza. Uno stop di petto a centrocampo, pochi passi e poi il tragico epilogo. Lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle malattie cardiovascolari, con una particolare sensibilità verso il mondo sportivo e una presenza attiva sui campi di gioco di ogni sport. Il sogno della famiglia Castelli e del padre Vincenzo, medico,  è quello di formare personale qualificato in grado di intervenire in caso ci fosse bisogno, non solo sui campi da gioco ma anche in altri luoghi di aggregazione: teatri, mercati, centri commerciali ecc… Dare una possibilità a chi è colpito da infarto, quella possibilità che suo figlio non ha avuto: un defibrillatore su ogni campo da gioco e una persona addestrata in grado di usarlo. I primi minuti di una crisi cardiaca sono, infatti, cruciali e posso fare la differenza tra la vita e la morte, far capire l’importanza di questo messaggio è il primo punto della GC6 (Giorgio Castelli Onlus).

Il primo progetto-obiettivo della fondazione è l’addestramento alla rianimazione cardio-respiratoria di base e l’uso del defibrillatore semiautomatico (BLS-D: Basic Life Support) degli operatori che assistono i giovani nella pratica dell’attività sportiva (allenatori, massaggiatori, dirigenti accompagnatori) per poter poi fornire un kit per la rianimazione cardio-respiratoria e un defibrillatore semiautomatico. Grazie all’appoggio fornito dall’ARES 118-Lazio la fondazione esegue dei corsi fatti da personale qualificato e abilitato della durata di 5 ore al termine delle quali viene rilasciata una certificazione attestante, nei termini di legge, la qualifica di soccorritore non sanitario abilitato alla pratica della BLS-D. Saranno previsti, dopo un anno, corsi di ri-addestramento di breve durata. Un messaggio raccolto e rilanciato anche dalla Roma calcio e da Francesco Totti (attraverso la vendita di 120 magliette della squadra capitolina per la raccolta di fondi) che  sui campi di allenamento di Trigoria, prima di un allenamento, ha visto i calciatori giallorossi radunarsi per ascoltare le tecniche fondamentali della rianimazione BLS-D. Un incontro importante per Alessio Castelli che sul sito dell’associazione aggiorna i successi e gli sviluppi della fondazione.

Tanti i testimonials famosi (Francesco Totti, Anna Falchi, Vincenzo Cantatore, Ilaria D’Amico  e tanti altri VIP sportivi e politici) che hanno prestato il loro volto e il loro cuore a quella “Cultura dell’emergenza” che si sta diffondendo grazie alla fondazione.

[Foto di Filippo Coscetta]