Home » Storie di Medicina » Trasfusioni, testimone di Geova denuncia medici che lo hanno salvato

Trasfusioni, testimone di Geova denuncia medici che lo hanno salvato

Il rapporto tra alcuni strumenti della medicina moderna come la trasfusione ed i Testimoni di Geova non è mai stato di facile gestione. Per precetto religioso infatti questa confessione non accetta l’utilizzo di tecniche che consistano nell’immettere nel proprio organismo “qualcosa” che non sia parte della persona. Un operaio ha denunciato i suoi medici per averlo sottoposto a trasfusione nonostante il suo diniego.

I divieti in realtà furono 17 quattro anni fa ed anche riportati sulla cartella clinica del paziente il quale, dopo un incidente di lavoro, si era ritrovato con una mano maciullata e bisognoso di un emotrasfusione. Molti testimoni di Geova, in caso di necessità di operazioni chirurgiche provvedono a richiedere l’autotrasfusione ove possibile, rispetto al rifiuto. I medici in questo caso, approfittando di una sedazione occorsa al paziente per altre motivazioni e con il benestare del giudice interrogato sul caso specifico hanno eseguito lo stesso la trasfusione e gli hanno salvato la vita.

Dove finisce in questo caso il “diritto del paziente” e dove inizia il dovere del medico? Potremmo portare ad esempio il testamento biologico, il caso di Eluana Englaro e dell’eutanasia. E’ la legge a dover decidere o il paziente? I medici non agendo, a quanto pare, rischiavano di essere perseguiti per omicidio del paziente, seppure per “semplice” omissione di soccorso. Il paziente aveva però il diritto di esprimere il suo dissenso e vederlo rispettato. E’ una linea sottilissima quella presente tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Personalmente si può anche pensare che l’interpretazione dei testi sacri in molti contesti e da molte religioni sia condotta in maniera errata e settaria in base alle credenze. Ma quando ci si trova davanti ad una vita che rischia di andarsene… si può fare ciò che il paziente vuole se ci sono delle speranze di guarigione?

Quel che rimane di questa storia è una denuncia sulla quale un giudice dovrà decidere per l’erroneità o meno della condotta del paziente. E chissà che finalmente dei protocolli specifici da seguire in questi casi non vengano stabiliti.

Sito Ufficiale Testimoni di Geova

Photo Credit | Thinkstock