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Il “rumore” del cervello aumenta con l’età

Forse non tutti lo sanno, ma il nostro cervello fa rumore, un po’ come le linee intermittenti che disturbano e rendono unici allo stesso tempo i vecchi films.
Fino ad oggi, i neuroscienziati avevano creduto che questo ronzio, rilevabile tramite strumenti di alta tecnologia, non fosse determinante nell’attività cerebrale.

Gli studiosi sospettavano che diminuisse con l’età, non appena la complessa attività neurale dei bambini si regolarizzava e i processi mentali divenivano sempre più efficienti.
Ma nuovi studi dimostrano che non è così e che il rumore cerebrale, al contrario, aumenterebbe con l’avanzare degli anni.

Questa intensificazione del brusìo corrisponderebbe, in effetti, a una maggiore complessità dei processi cerebrali.
I ricercatori del Baycrest Centre for Geriatric Care di Toronto sono giunti a questa conclusione, sulla base dei risultati di un test per la memoria condotto su settantanove persone di due fasce d’età: bambini di età compresa tra gli otto e i quindici anni, e giovani adulti tra i venti e i trentatrè anni.

Al campione di soggetti in analisi veniva testata la capacità di ricordare i volti e i tratti somatici delle persone.
Mentre eseguivano il compito loro assegnato, un elettroencefalogramma misurava l’attività cerebrale in corso.

I giovani adulti hanno avuto la meglio sui più piccoli, riuscendo ad identificare più visi.
Gli studiosi hanno notato che il rumore prodotto dal cervello degli adulti durante il test era superiore a quello prodotto dall’attività cerebrale dei bambini.
Dunque, una maggiore complessità ed efficienza nei compiti svolti dall’encefalo corrisponde ad un rumore maggiormente intenso.

Lo studio, finanziato dalla James S. McDonnell Foundation, è stato pubblicato sul giornale on-line della Public Library of Science.
La ricerca potrebbe aprire nuove speranze per la comprensione di malattie inspiegabili come la schizofrenia e il morbo di Alzheimer.
Sembrerebbe, infatti, che in pazienti anziani affetti da una di queste patologie, il rumore cerebrale diminuirebbe, segno di un’evidente calo delle attività del cervello.