Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Cardiologia » Addio a Liz Taylor: è morta l’ultima grande diva, stroncata da un’insufficienza cardiaca

Addio a Liz Taylor: è morta l’ultima grande diva, stroncata da un’insufficienza cardiaca

 Se ne è andata anche lei, la splendida Liz Taylor dai meravigliosi occhi viola. E’ stata stroncata da un’insufficienza cardiaca. Aveva 79 anni ed un carriera lunghissima alle spalle. L’attrice era stata ricoverata circa un mese e mezzo fa presso il Cedar’s-Sinai Medical Center di Los Angeles, dove è stata assistita dai suoi 4 figli. E’ stata protagonista di più di 50 film ed ha vinto ben 2 premi Oscar (Butterfield 8 e Chi ha paura di Virginia Woolf?). Il suo impegno umanitario, specie nei confronti della ricerca sull’Aids oltre che l’assistenza ai malati le era valso un Oscar Speciale nel 1993.

Non ci crederete, ma ho ancora in mente l’immagine della Taylor giovanissima nel suo secondo film (il primo nel 1942 è stato There’s One Born Every Minute, della Universal)  Torna a casa Lassie (1943) prodotto dalla Metro-Goldwyn-Mayer. Aveva solo 10 anni, poi è diventata una star oltre che una donna dal fascino e dalla bellezza unici. Il suo cuore ha vissuto sempre intensamente, non solo dal punto di vista professionale, ma anche nel privato: si è sposata 8 volte (due con Richard Burton, il grande amore della sua vita). Ma in cosa consiste l’insufficienza cardiaca? Si tratta di una condizione patologica in cui il cuore non riesce più a pompare sufficientemente il sangue: gli organi non ricevono la giusta ossigenazione e sopraggiungono complicanze di vario tipo. In genere si tratta di una malattia che si sviluppa lentamente nel corso di molti anni ed inizialmente è asintomatica. Poi pian piano iniziano affaticamenti fisici. Non a caso nelle ultime apparizioni pubbliche Liz Taylor si mostrava su una sedia a rotelle.

Altri film tra i tanti che meritano di essere citati? Dopo Lassie di sicuro il grande successo di pubblico per la piccola Liz è arrivato con Gran Premio (1944), con Mickey Rooney. Vincent Minnelli la volle ne Il padre della sposa (1950); nel 1951 fu protagonista di Un posto al sole; per Richard Brooks recitò nell’Ultima volta che vidi Parigi (1954), ancora per Stevens nel Gigante (1956); interpretò l’Albero della vita (1957), il mio film drammatico preferito,  e nel 1958 La gatta sul tetto che scotta. Difficile ricordarli tutti, ma un ultimo va citato: Liz fu l’indimenticabile Cleopatra. Era il 1963.

[Fonte: ansa]