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Servizio Sanitario Nazionale, medici precari rischiano il licenziamento

 Il precariato non risparmia nessuna categoria, nemmeno i medici. Malgrado il blocco del turn over incomba, come avvertiva qualche giorno fa la Fnomceo, la Federazione della categoria, Ignazio Marino, senatore Pd lancia l’allarme su quella che, a suo avviso, è una minaccia reale che mette a rischio il Servizio Sanitario Nazionale, ovvero il licenziamento, pare prossimo, con il nuovo anno, di molti medici precari.

Spiega Marino:

Abbiamo notizia che alcuni assessorati regionali, tra cui quello del Lazio, stanno già sollecitando gli ospedali affinché licenzino il 50% dei medici precari. Ecco perché i dati presentati oggi dalla Cgil Medici sono allarmanti soprattutto se associati al blocco del turn over pronosticato da Fnomceo, secondo cui nell’arco di dieci anni almeno 4 medici su 10 andranno in pensione e non saranno sostituiti. Il licenziamento di almeno 4mila precari sull’intero territorio nazionale entro il 31 dicembre 2010 indebolirà il nostro Servizio Sanitario Nazionale in maniera irrimediabile.

Il senatore del Pd entra nel merito della spinosa questione dei medici precari in quanto presidente della commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale e dopo che la Cgil Medici aveva pubblicato un rapporto a dir poco preoccupante sulla lunga lista di medici che rischia di rimanere senza il posto di lavoro entro la fine di quest’anno. Marino si dichiara alquanto stupito dal fatto che il Ministero della Salute non si mostri allarmato da queste cifre che, se confermate, metterebbero davvero a rischio i servizi rivolti alla sanità pubblica, fortemente penalizzata, come d’altronde molti altri settori, dai tagli previsti nella manovra economica approvata lo scorso luglio.

Queste stime, se verificate, rappresenteranno una vera e propria emergenza. Il ministro Fazio, al contrario, per tutta l’estate dopo l’approvazione della manovra ha negato addirittura che il blocco del turn over si applichi alla sanità.
Invito tutti i medici che perderanno il posto tra quindici giorni a scrivere alla Commissione d’inchiesta. Raccoglieremo le loro segnalazioni in modo da avere un quadro chiaro e concreto del fenomeno.

[Fonte: Asca]